Sembra un secolo fa invece non sono passati neanche due mesi: Fedez e Rosa Chemical, il bacio in diretta tv, le polemiche, gli esposti, l’inchiesta penale. Atti osceni in luogo pubblico è il reato contestato ai due cantanti. Ma, a poche settimane dal “fattaccio”, ecco la richiesta di archiviazione formulata da Barbara Bresci, sostituta procuratrice presso il Tribunale di Imperia.

Dalla lettura del documento è di tutta evidenza che al centro delle denunce - due - e dell’inchiesta - una – non c’era il bacio bensì l’atto sessuale che i due hanno precedentemente simulato, uno seduto in platea, in prima fila, l’altro dopo essere sceso di corsa dal palcoscenico dove si stava esibendo.

Ma il reato non è stato commesso: non c’era dolo, non volevano offendere il comune senso del pudore, volevano solo fare spettacolo, anzi, giocare. Di lì la richiesta di archiviazione che, peraltro, impedisce a chi ha presentato l’esposto di continuare a dire la sua in sede giudiziaria: non può ricevere in via ufficiale il documento del pm né è legittimato a proporre oppsizione al provvedimento. In parole semplici, non è una vittima.

Eccolo, dunque, il documento che ora dovrà essere valutato dal giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere se questa storia finisce qui. Innanzitutto, il reato è previsto dall’articolo 527 del Codice penale: chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a 30.000 euro. Si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano. Se il fatto avviene per colpa, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 51 a 309 euro.

Rosa Chemical, all’anagrafe Manuel Franco Rocati, - scrive la magistrata -  in occasione della quinta e ultima serata del 73esimo Festival della canzone italiana, al teatro Ariston di Sanremo, nel febbraio scorso, “durante la sua esibizione inscenava, durante la diretta televisiva, con la collaborazione di Fedez, all’anagrafe Federico Lucia Leonardo, in quel momento seduto tra il pubblico in sala, un rapporto omosessuale fintamente culminato con l’appagamento sessuale di quest’ultimo. Nei giorni successivi alla chiusura della manifestazione canora giungevano alla Procura di Imperia due esposti mediante i quali i due cantanti venivano indicati come co-responsabili del reato di atti osceni in luogo pubblico. Ad avviso di questo ufficio, nel comportamento tenuto dagli indagati non sono ravvisabili gli estremi del reato. Anche a voler ritenere che lo spazio fisico del Teatro Ariston che ospitava la manifestazione canora, ovvero la sua messa in onda in diretta televisiva, possa qualificarsi come luogo abitualmente frequentato da minori, requisito necessario per la rilevanza penale della condotta di chi compie atti osceni, difetta certamente l’elemento soggettivo di natura dolosa, alla base del comportamento riferibile ai due indagati che, nel corso di uno spettacolo televisivo, hanno mimato un amplesso, non sorretti dalla coscienza e volontà di compiere atti obiettivamente idonei a offendere il comune senso del pudore in ambito sessuale, bensì per finalità di puro spettacolo ovvero, ioci causa”. Per gioco.

La sostituta procuratrice Bresci continua: “Ritenuto che non sussistano elementi che consentano di formulare una ragionevole previsione di condanna degli indagati; ritenuto che non appare necessario informare della presente richiesta gli esponenti/ denuncianti che hanno formulato la relativa richiesta, in quanto la norma del Codice di procedura penale invocata fa riferimento alla parte offesa, ovvero al titolare del bene giuridico oggetto di tutela della norma incriminatrice che, nel caso di specie, è da individuarsi nella moralità pubblica e nel buon costume, da intendersi come la coscienza etica di un popolo nel momento storico considerato, inteso come bene interesse facente capo allo Stato-collettività e non ai singoli privati, che non sono pertanto legittimati né a ricevere l’avviso né a formulare opposizione alla presente richiesta; per questi motivi chiedo l’archiviazione del procedimento”.

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