Corre veloce come il suo Hyperloop, il progetto avveniristico della capsula ad aria a compressa che potrebbe cambiare la storia dei trasporti. Da imprenditore multiforme a uomo più ricco del mondo, fino al passo decisivo al vertice della piramide del potere politico e economico planetario «E questo è solo l’inizio», conferma senza troppi giri di parole Elon Musk da Pretoria, sangue sudafricano (il padre) e canadese (la madre), che si è forgiato nell’America dell’età dell’oro della New economy. Consigliere privilegiatissimo del neopresidente Usa Donald Trump (che lo ha citato e elogiato più volte nel suo primo discorso da candidato eletto), il fondatore di Tesla e tanto altro vuole allargare il progetto politico a trazione conservatrice, puntando su tutte le prossime elezioni «da quelle a medio termine a qualunque altra consultazione».

Investimento milionario e effetti politici

Non è mistero che Musk sia il grande finanziatore della campagna elettorale del presidente – avrebbe garantito almeno 120 milioni di dollari dal patrimonio personale – e ora non può che arrivare una risposta proporzionata dal nuovo inquilino della Casa Bianca. Sembra escluso un ruolo diretto nel Governo per evitare sovrapposizioni pericolose con i tanti ruoli operativi dell’imprenditore 53enne naturalizzato americano. Più probabile un incarico ad hoc come la guida di un Dipartimento per l’efficienza operativa con l’obiettivo di ridurre gli eccessi della spesa pubblica, A detta del team uscito vincente dal voto del “November 5th” può essere tagliata per cifre colossali: si parla, secondo lo schema americano, di due trilioni di dollari, che dalle nostre parti sarebbero due miliardi di miliardi.

La deregulation del sistema Usa

Nei piani politici dell’amministratore di X c’è la corsa verso una deregulation estrema, con l’eliminazione di «tantissime norme federali inutili che bloccano lo sviluppo del Paese». Uno scenario di cui Musk potrebbe beneficiare direttamente, viste le tante cause legali in piedi con l’amministrazione americana: è in corso un processo d’appello per salvaguardare il bonus da 50 miliardi di dollari in azioni Tesla annullato da un giudice del Delaware, c’è poi un'indagine sui sistemi di guida autonoma, sempre di Tesla, da parte della National Highway Traffic Safety Administration. Fino al avvertimento del Dipartimento di Giustizia sulla lotteria elettorale da un milione di dollari organizzata dal patron di X.

Non può fare il presidente 

Musk avrà le mani libere nell’azione politica ed economica dell’amministrazione Trump con l’idea visionario-utopistica di lasciare un segno indelebile nella storia degli Stati Uniti: a poco più di cinquant’anni ha il vantaggio anagrafico sullo stesso settantottenne presidente rieletto, ha tutto il tempo di accrescere il suo già smisurato potere politico-economico-informativo. Ma, almeno per ora, se non riesce a cambiare la Costituzione americana (la sua ascesa così eclatante però vale un robusto mai dire mai), non può ambire alla poltrona più preziosa, quella della Casa Bianca, che pure si accinge a vivere da protagonista privilegiato. L’origine sudafricana impedisce a Musk di poter correre alle presidenziali, per via dei requisiti fondamentali che non ha: la nascita negli Stati Uniti o la cittadinanza alla nascita. 

Guai familiari

Il totem Musk nella vita pubblica si sgretola tra le mura di casa, con la figlia  Vivian Jenna che coglie ogni occasione per attaccarlo duramente. La ventenne transgender ha rotto da tempo i ponti col padre, che non ha accettato il suo percorso di vita. Dopo la vittoria di Trump, la ragazza, che usa il cognome della madre (Justine) Wilson, ha manifestato il suo pensiero su Threads (non certo su X, da cui si tiene alla larga): «Ho avuto la conferma», è stato il suo messaggio gelido. «Non vedo il mio futuro negli Stati Uniti». Poi, rivolgendosi direttamente al padre (che di figli ne ha undici), ha rilanciato: «Sei un maniaco del controllo». 

Ruolo di primissimo piano

Di sicuro il potentissimo ispiratore del corso politico del 47esimo presidente si è già ritrovato ancora più ricco con il balzo in avanti delle azioni delle sue società. Ora Musk si prepara a entrare nella sua nuova dimensione da presidente ombra, con la certezza di poter condizionare l’azione politica, economica, comunicativa della più grande potenza mondiale. Un’ascesa senza limiti per un personaggio controverso e trainante, l’uomo che per primo ha diffuso il verbo dell’auto elettrica (Tesla), che ha lanciato il metodo di pagamento virtuale (PayPal), che ha visto da subito le potenzialità dell’intelligenza artificiale (OpenAi), che immagina di riprodurre i neuroni umani (Neuralink) che vuole portare l’uomo su Marte (Space X), che sogna di rivoluzionare la velocità dei trasporti (Hyperloop), che controlla la comunicazione mondiale (X). La sensazione è che il patto di sangue stretto con Trump possa aprire scenari ancora sconosciuti che condizioneranno il futuro del pianeta. 

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