Qualsiasi cosa accada in futuro, Camilla ha vinto. Ed è tutto merito suo. Perché quando il principe Carlo sarà incoronato re d’Inghilterra, dopo il lunghissimo regno di Elisabetta, lei, la duchessa di Cornovaglia, che non è principessa di Galles in segno di rispetto per Diana, si potrà fregiare del titolo di “regina consorte”. Tradotto: l’odiatissima Camilla con la corona reale. Chi l’avrebbe detto che l’amante che giocava a fare l’amica della rivale sarebbe arrivata al più alto riconoscimento? Nella patria delle scommesse, solo chi ama l’azzardo.

Invece, in punta dei piedi, con tenacia e ostinazione esemplari, Camilla Shand, già signora Parker Bowles, è riuscita a ritagliarsi un posto nel cuore dei sudditi inglesi. D'altronde la settantaquattrenne duchessa sta vivendo un momento d’oro. È passata dal ruolo di innamorata poco gradita dell'erede al trono (si erano conosciuti giovanissimi, poco più che ventenni, durante una partita di polo) a quello dell’amante scandalosa che ha avuto tanta parte nel fallimento del matrimonio tra Carlo e Diana (quest’ultima lo definì un “matrimonio un po’ affollato”), per diventare la moglie discreta e solidale di Carlo, fino alla possibilità di essere “regina consorte”. Un grande successo.

La regina Elisabetta prima l’ha nominata Dama dell'Ordine della Giarrettiera, la più alta onorificenza britannica, per «i servigi offerti alla sovrana» e qualche giorno fa, nel giorno del Giubileo di Platino, Elisabetta II ha messo per iscritto che, quando il figlio Carlo sarà re, desidera che la nuora sia regina. In un lampo, l’orizzonte si è fatto chiaro: il trono è di Carlo e non del nipote William, la regina sarà Camilla e non l’amatissima Kate. I principi di Cambridge devono aspettare, proprio come ha fatto (con tanta pazienza) Carlo con la sua longeva mamma.

Dunque, se il velo di critiche che avvolgeva Camilla si è dissolto, il merito è davvero tutto suo e per questa ragione è una donna da ammirare. Partita da una situazione di oggettivo svantaggio, si è mossa con intelligenza, sotto traccia, quasi un passo indietro. Persino nel giorno delle sue nozze (le seconde, celebrate nel 2005) con il principe Carlo: la felicità del traguardo raggiunto era tenuta a bada da un sorriso composto, quasi dimesso. In prima fila c’era sempre Elisabetta che decideva sui destini dei suoi cari.

Ma in questi anni Camilla non ha sbagliato una mossa. Si è impegnata con dedizione a cause care alla monarchia, dall'assistenza agli anziani e alle persone malate, alla creazione di un circolo di lettura, molto attivo durante la pandemia, senza dimenticare l’impegno per combattere la violenza domestica; e ancora l’attenzione per gli animali e l’ambiente. In una parola ha lavorato sodo, accettando di buon grado le regole reali dei Windsor, riuscendo infine a conquistare il cuore della severa suocera, che in passato non aveva esitato a definirla «una donna malvagia».

«Sono molto, molto emozionata. E molto onorata», ha sussurrato commossa la duchessa di Cornovaglia. Gli ha fatto eco Carlo, dal suo secondo esilio per il Covid: «Siamo profondamente consapevoli dell'onore rappresentato dal desiderio di mia madre. La mia cara moglie è il mio costante sostegno, insieme abbiamo sempre cercato di servire e sostenere Sua Maestà e il nostro popolo».

Di fronte ai problemi provocati alla Casa reale dagli irrequieti Harry e Meghan (è in arrivo un libro su casa Windsor dove pare che proprio la moglie di Carlo sia uno dei bersagli), davanti allo scandalo del figlio diletto Andrea, accusato di pedofilia (per un soffio evita il processo, grazie a un accordo finanziario, ma è stato privato di tutte le onorificenze militari), Camilla, attempata signora, devota e rispettosa della corona inglese, capace di sopportare ogni attacco pur di stare accanto all’uomo amato, sarà sembrato a Elisabetta un affare di secondo momento. Perché non premiarla?

A ben guardare, di queste vicende reali, ciò che sorprende di più sono ancora le sortite di Elisabetta: una signora di quasi 96 anni, da 70 sul trono dell’importante monarchia inglese, da quasi un anno vedova, capace di attraversare ogni stagione con il piglio giusto. E sorprendere chi crede di saperne più di lei.

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