A Stresa il centro internazionale di studi rosminiani
È ospitato nella villa più antica della città e custode del pensiero del filosofo e teologo Antonio RosminiIl Centro Internazionale di studi rosminiani a Stresa (So. Pi.)
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Nella via più prestigiosa di Stresa, Corso Umberto, che si affaccia nello specchio del lago Maggiore a poca distanza dalle meravigliose isole Borromee, si trova la sede del Centro Internazionale di studi rosminiani, ospitato nella villa più antica della città e custode del pensiero del filosofo e teologo Antonio Rosmini, nato a Rovereto nel 1797 e morto, proprio a Stresa, nel 1855.
La struttura, maestosa e pur discreta nella sua bellezza elegante, fu costruita da Giacomo Filippo Bolongaro nel 1771. Qualche anno dopo venne arricchita dalla coffee house nel parco. Nel 1848 i proprietari, in particolare Anna Maria Bolongaro, benefattrice della città, la donò a Rosmini, che la eleggerà a sua dimora dal 1851 al 1855, accogliendo tra le sue pareti importanti personalità italiane ed europee. Nel 1857 la villa venne acquistata dalla duchessa Elisabetta di Savoia-Genova, madre di Margherita, futura regina d’Italia, che farà ricostruire interamente l’ultimo piano per accogliere numerosi membri del Casato. Dal 1912 inizia una fase particolare della struttura, spesso lasciata disabitata, poi adibita a ospedale militare e ancora a scuola. Minacciata e in parte danneggiata da un incendio, viene poi ricostruita nel 1946 dai padri rosminiani, che aprono il Collegio Rosmini Bolongaro. Vent’anni dopo nasce il Centro internazionale di studi rosminiani, proposto all’allora superiore generale dei Rosminiani Giovanni Gaddo, dal filosofo Michele Federico Sciacca, che nel 1967 istituisce la Cattedra Rosmini con il chiaro intento di diffondere il pensiero dell’intellettuale, guardato con scetticismo sia dal mondo cattolico che da quello laico. Sciacca pensa di avvicinare alla sua opera docenti e studenti universitari.
Da qua l’idea di organizzare dei corsi che si sarebbero tenuti a Stresa annualmente, d’estate, per offrire ai partecipanti lezioni sul pensiero di Rosmini. Vengono invitati interessati di ogni ordine e grado, favorendo le spese di viaggio e di soggiorno. Il filo conduttore dei corsi rivela da subito le intenzioni future del Centro: far conoscere la fecondità rosminiana dei due principi della libertà del filosofare e della conciliazione delle sentenze. L’attività della Cattedra è andata avanti fino al 2000, quando si è trasformata nei “Simposi rosminiani” per alimentare il dibattito e il pluralismo filosofico e per meglio prepararsi alla celebrazione del secondo centenario della morte di Rosmini, che si terrà nel 2028.
Il Centro oggi ospita una ricchissima biblioteca, che contiene il fondo librario appartenuto all’intellettuale, che originariamente faceva parte della sua biblioteca privata trasferita da Rovereto a Milano nel 1826. Fu poi lasciata da lui stesso a Stresa, dopo averla utilizzata nel periodo 1851-1855 per ultimare le proprie ricerche. Gli originari circa duemila volumi di politica, questioni morali e filosofia si sono arricchiti di integrazioni che si sono aggiunte nel tempo, fino ad arrivare agli attuali 110 mila volumi e opuscoli tra incunaboli ed edizioni originali. Rosmini è legato fortemente alla figura di un altro grande intellettuale e poeta italiano: Clemente Rebora, anche lui sepolto a Stresa, nel santuario del Santissimo Crocifisso, proprio vicino al filosofo. È il 1913 quando decide di entrare nell’ordine rosminiano e dedicarsi ad una costante e approfondita lettura dell’opera, lasciando spesso postille e appunti personali a commento delle parole del suo padre fondatore. Il centro ha dedicato iniziative anche a Rebora, riconoscendo il legame tra i due intellettuali. Il centro, aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, è una delle molteplici occasioni di interesse di una cittadina che ogni giorni attira migliaia di turisti, incantati dalla bellezza del panorama mozzafiato, oltre che grandi artisti che la considerano una fertilissima fonte di ispirazione.