Sinner: «A Roma per capire il livello e passare il primo turno, l’obiettivo è Parigi».
Sui colleghi in questi mesi di stop: «Ho avuto messaggi sorprendenti che non mi sarei aspettato di ricevere. E nulla da chi invece mi aspettavo di ricevere qualcosa»(Ansa)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«L'obiettivo sarà Parigi, ma sono qui per vedere a che livello sono. Non sono qui per battere chiunque, ma per provare a passare il primo turno, poi vediamo cosa succede».
Così Jannik Sinner, al rientro dopo i tre mesi di stop per il caso Clostebol, durante la conferenza stampa agli Internazionali d’Italia. «Fisicamente e mentalmente sto bene, questo pagherà col tempo», ha aggiunto il numero 1 al mondo che dunque ha confermato di non avere grandi aspettative qui a Roma.
Riposato, allenato e fenomeno. Non sarebbe una sorpresa se Sinner riuscisse ad andare avanti e magari anche vincere. Ma la ruggine di mancanza di attività agonistica si potrebbe far sentire, anche alla luce di un tabellone tutt’altro che facile che quasi sicuramente metterà Jannik subito di fronte a grandi specialisti della terra rossa: dopo l’esordio con Cinà o Navone, subito un avversario pericoloso come Davidovich Fokina, poi potrebbe arrivare il pericolosissimo Cerundolo e quindi Ruud, fresco vincitore del Master 100 di Madrid. Semifinale ipotetica con Fritz, Alcaraz e Zverev non prima dell’eventuale finale.
Sui tre mesi fuori dalle competizioni: «Ho parlato con alcuni giocatori ed è andato tutto bene, è una strana sensazione ricominciare ma è bello. Non ho paura di andare in campo, sono solo felice di essere qua».
Il rapporto con i colleghi in questi mesi? «Il tennis è talmente individuale, non c'è squadra, che ognuno ha le sue cose da gestire e alla fine non mi sono sentito quasi con nessuno. Mi sono sentito un po' con Jack Draper, che siamo ottimi amici, anche con Sonego. All'inizio ho avuto messaggi sorprendenti da parte di tennisti che non mi sarei aspettato di ricevere. E nulla da chi invece mi aspettavo di ricevere qualcosa. Nomi? Non ne voglio fare. Andrà tutto bene, pian piano passa tutto».
Se è cambiato qualcosa? «No, io sono sempre lo stesso. Sicuramente mi sento più libero (ricordiamo il malore a Wimbledon e il fatto che, come da lui stesso detto, Jannik «non si divertiva» più in campo). Ma la mia persona non è cambiata, è importante avere persone intorno a sé fuori dal campo».
«Prima – ha aggiunto – c’erano persone che vivevano con i miei ritmi e questo è cambiato, perché sono stato io a vivere con i ritmi della mia famiglia e dei miei amici e mi ha fatto piacere. Sono successe tante cose fuori dal campo, anche se non mi va di parlarne. Ma anche non giocando a tennis ho capito di essere una persona importante, con tanta attenzione intorno a me. All'inizio ero confuso, non sapevo cosa volessi fare, sono stato con la mia famiglia e ho provato a capire cosa volessi. Sono le persone fuori dal campo che ti danno la forza di sorridere e andare avanti. Sono felice di essere qui».
Spazio anche al gossip, il numero 1 al mondo ha negato i rumors che lo vedevano in una storia con Lara Leito, modella russa ed ex compagna di Adrien Brody: «Non sono in una relazione», ha detto.
(Unioneonline/L)