Contavano i colpi, ma soprattutto i nervi e la testa. E oggi Matteo Berrettini non ha mancato il suo appuntamento con la storia. È lui, infatti, a trionfare oggi contro il polacco Herbert Hurkacz riuscendo a fare quel che nessun tennista italiano è mai riuscito fare: conquistare la finale di Wimbledon.

Una ventina di chilometri separano Wimbledon da Wembley, il tempio della racchetta e quello del football, uno a sud e uno a nord della City di Londra. Collegati, in questi giorni, da un filo azzurro che alimenta l'entusiasmo e la passione: e il pubblico inglese ha già aperto uno spazio nel cuore per questo ragazzone italiano, umile e sorridente, che con anni di duro lavoro si è affacciato sulla grande ribalta del tennis mondiale.

Il tennista romano è arrivato a Londra con grande fiducia. Per lui a Wimbledon un percorso quasi netto, costruito con un servizio micidiale e una grande tenuta anche dal punto di vista psicologico.

E così, domato anche il polacco Hurkacz con i parziali di 6-3, 6-0, 6-7, 6-4, Matteo diventa il primo italiano all'ultimo atto del Championships.

Ora lo attende Novak Djokovic, alla sua trentesima finale. La sfida domenica alle 15.

(Unioneonline/v.l.)

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