Si spegne la fiaccola delle Paralimpiadi di Tokyo, le più vinte di sempre per l’Italia. 

All'Olympic Stadium, davanti a 5mila persone tra atleti e staff tecnici, c’è stato il passaggio di consegne tra Tokyo e Parigi, che accoglierà i Giochi nel 2024. Il sindaco Anne Hidalgo ha raccolto il testimone olimpico e paralimpico dalla presidente del Comitato organizzatore di Tokyo 2020, Seiko Hashimoto.

Alfiere azzurro nella Cerimonia di chiusura è stato Matteo Parenzan, pongista e atleta più giovane dell'intera spedizione tricolore: "Sono davvero emozionato, è stata una bellissima esperienza – racconta -. Ho provato un'emozione enorme nell'entrare in questo stadio, dove purtroppo non c'erano spettatori, però portare questa bandiera e rappresentare il movimento paralimpico intero è stato bellissimo e non posso che ringraziare il presidente del Cip Luca Pancalli e il capodelegazione Juri Stara per avermi dato questa opportunità. Sono davvero felice e onorato di aver fatto il portabandiera, un ruolo che a 18 anni penso in pochi abbiano avuto il privilegio di avere".

Per gli Azzurri nono posto nel medagliere generale con 69 medaglie complessive: 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Un bilancio, per il numero uno del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli, che "è più che positivo. Il risultato in termini di medaglie ci inorgoglisce".

"Ma mi auguro - ha anche chiarito Pancalli - che questo contagio positivo non si spenga con la fiaccola", perché "su questa fiaccola bisogna costruire un'Italia migliore: nel nostro Paese ci sono 3 milioni di disabili, togliendo gli anziani abbiamo più di un milione di ragazzi da intercettare. Tutto quello che abbiamo fatto a Tokyo, spero aiuti a tenere alti i riflettori sui percorsi di politica sportiva e sociale necessari per fare in modo che la nostra delegazione non sarà di 113 atleti, ma magari di 300 o 350". 

Ora testa ai Giochi 2024: "Parigi è fra 3 anni, giusto guardare al futuro, ma bisogna rimettersi al lavoro subito. Il risultato di ieri (la tripletta Sabatini-Caironi-Contrafatto nella finale dei 100 metri T63, ndr) è stata la più bella istantanea con cui chiudere una Paralimpiade bellissima per i risultati e per aver regalato dalla testimonianza di ogni singolo atleta l'immagine dell'Italia più bella, del Paese che sta tentando faticosamente di uscire dalla pandemia e di atleti che hanno fatto della loro resilienza la connotazione".

(Unioneonline/D)

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