Il paddock a Jerez de la Frontera si è fermato oggi per un minuto di silenzio per Dean Berta Maverick, morto ieri a seguito di un incidente durante la gara di Supersport 300, mentre il cugino Maverick lo ha pianto sui social: "Non ci sono parole per questo momento, è stato un duro colpo per la famiglia, ricorderò sempre le sfide che abbiamo avuto in ogni momento con qualsiasi cosa. Sei il nostro 'mostriciattolo' e sarai sempre con noi. Ti mando un bacio enorme ovunque tu sia".

La morte del terzo teenager in pochi mesi sulle piste di motociclismo ha scosso le coscienze, tanto da aver indotto il pilota italiano della Supersport Michel Fabrizio, 37 anni di cui quasi 20 passati in pista, a lasciare. Alzando la voce e chiedendo di fare qualcosa per proteggere i piloti “bambini”.

"Mi rifiuto di correre per rispetto della vita umana. E mi ritiro. È il momento di dire basta - scrive Fabrizio sui social -. Lo faccio per mandare un messaggio forte di protesta. Affinché le regole cambino".

Fabrizio è tornato in questa stagione a disputare il campionato Supersport sei anni dopo aver lasciato il Mondiale Superbike, dove ha disputato oltre 200 gare, "ma - spiega nel suo post - ho visto questo mondo cambiato. Ho visto un' indifferenza da parte della Federazione internazionale: schierare 42 bambini nella Yamaha cup e altri 42 nel Mondiale 300. Troppi, troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza e questo non succede solo nel Mondiale, ma anche in campionati nazionali, dove per fare cassa si prende tutto, fino all'ultimo posto disponibile".

"Oltre a ciò - conclude il pilota - vanno riviste anche le piste che devono prevedere spazi di fuga migliori. È ora che intervenga la politica di ogni nazione". 

(Unioneonline/L)

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