Un enorme piazzale, vuoto, dove issare hangar, tensostrutture e tricolore. Oppure un edificio preesistente, da completare con capannoni rimovibili. Ha requisiti precisi, lo spazio in cui sorgerà la nuova base cagliaritana del team velico Luna Rossa. Ufficializzato due settimane fa il rientro in città - ad Auckland durante l'annuncio del protocollo della 36 a America's Cup - il team italiano è passato alla parte operativa. Ieri mattina parte dello staff ha compiuto un sopralluogo tecnico nel porto, primo passo nella valutazione dello spazio più comodo, ampio e semplice da trasformare in quartier generale.

IL MOLO ICHNUSA - L'attenzione dello skipper e team director Max Sirena, accompagnato dal presidente dell'Autorità portuale della Sardegna Massimo Deiana e dai funzionari dell'area tecnica dell'ente, si è concentrata sul molo Ichnusa, inserito tra le possibili sedi grazie alla presenza dell'ex terminal crociere, un valore aggiunto nell'ottica di un rapido insediamento.

Una prima porzione dello staff, dei settori progettazione, management e design dovrebbe trasferirsi a Cagliari tra novembre e marzo. Troverebbe una struttura pressoché pronta, capace di accogliere in progressione tutti i novanta componenti del Team Prada, gli uffici e i locali di servizio. Inaugurato nel 2008, il terminal si sviluppa su 3.280 metri quadri, distribuiti tra la corte centrale e una trentina di stanze, distribuite su due piani. Tra banchine e piazzale antistante si contano altri 17mila metri quadri.

IL MOLO SABAUDO - La seconda ipotesi prevede l'allestimento della base di nuovo sul vertice del molo Sabaudo, che aveva ospitato la base fino all'aprile 2015, quando la rinuncia alla partecipazione aveva innescato un rapido addio. Tutto smontato, impacchettato e spedito in Toscana, dov'è tuttora.

Anche la prima sede, un grande villaggio spesso aperto al pubblico con gli Open Day, aveva più cuori pulsanti. Una tensostruttura per gli scafi di 990 metri quadri, una seconda confinante per le ali, più piccola. Poi una grande zona uffici, la palestra con spogliatoi, la mensa e cucina, infine un'area hospitality. Totale: 12mila metri quadri, fra 3.650 metri quadri circa di spazi coperti, tutti amovibili, più altri 8.300 di zone aperte, incluso il grande piazzale retrostante il molo, destinato ai mezzi appoggio e alla gru, che quasi ogni giorno varava e alava le imbarcazioni per gli allenamenti nel golfo.

LE DICHIARAZIONI - "Dobbiamo realizzare la base operativa simile alla prima volta", ribadisce Sirena, "stiamo cercando una sede comoda, semplice e interna all'area portuale, per poter svolgere al meglio l'attività tecnica e quella sportiva. Le alternative sono due: erigere strutture ex novo su uno spazio grande abbastanza oppure appoggiarci a un edificio già esistente, realizzando a parte le tensostrutture per operazioni tecniche legate alle barche".

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