Comincia oggi, sul volo Roma-Katmandu, la nuova impresa di Ernesto Macera Mascitelli. Dopo 2 anni di stop forzato a causa della pandemia, l’alpinista abruzzese, olbiese d’adozione, che nel 2019 concatenò le vette himalayane del Pisang Peak e del Chulu, torna in Nepal per la prima spedizione invernale della sua vita.

L’ottava in assoluto. Obiettivo: i 6200 metri del Lobuche West, che affronterà con l’amica Patrizia Sauli, per la quinta spedizione insieme, e i 6850 dell’Ama Dablam, che Macera Mascitelli attaccherà con l’ausilio dello sherpa Pasang Renzee.

Tra l’una e l’altra vetta due giorni di cammino, mentre per la scalata all’Ama Dablam, l’obiettivo principale di Macera Mascitelli, considerata tecnicamente una delle più difficili da scalare, con pendenze fino al 75 per cento, occorreranno circa 20 giorni di cammino, con 3 campi alti oltre al campo base.

Natale e Capodanno l’alpinista del Cai di Avezzano, che con il Comune di Olbia, la Regione Abruzzo e il Panathlon Italia Club di Sassari patrocina la spedizione, li passerà dunque in quota, dove sono previste bufere di neve e temperature fino a -50 gradi.

Il ritorno a casa è in programma per l’Epifania. “Dopo aver fatto un salto a salutare i bambini della scuola del villaggio nepalese di Devitar, ai quali quest’anno, oltre al materiale didattico”, svela Macera Mascitelli, “porteremo altri beni grazie ai fondi raccolti in Italia per sostenere la loro crescita”.

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