Il ghiaccio è rotto. Dopo due mesi e mezzo Fabio Aru è tornato alle corse ("Emozionato e felice"), chiudendo la prima tappa del Criterium del Delfinato, nel Sud della Francia.

Per il capitano dell'Astana un piazzamento (24° posto) nel gruppo con tutti i migliori: Alberto Contador, Chris Froome, Romain Bardet, Richie Porte.

Una prestazione confortante, anche se indicativa sino a un certo punto. Ma per il momento va bene così.

Dopo un'assenza così lunga (dovuta prima a problemi bronchiali, poi, soprattutto, all'infortunio al ginocchio) il rientro in gruppo non può che essere graduale. E ognuna della otto tappe rappresenterà un test, compresa la cronometro di mercoledì a Tullins.

LA PRIMA TAPPA - Il successo (solitario) di ieri è andato a Thomas De Gendt che nella Saint Etienne-Saint Etienne di 170,5 chilometri ha avuto il merito prima di andare in fuga (assieme ad altri dei corridori, tra i quali Antonio, il fratello di Vincenzo Nibali), poi di resistere al ritorno del gruppo.

Il 30enne corridore belga della Lotto-Soudal, che gli italiani ricordano sul podio del Giro d'Italia 2012, ha preceduto l'altro reduce della fuga, il francese Axel Domont (Ag2r La Mondiale) giunto con un ritardo di 44".

Nel finale è evaso dal gruppo il toscano Diego Ulissi (Uae Emirates), che ha chiuso terzo a 57" battendo Latour e Buchmann.

Il gruppo è arrivato a 59", regolato da Sasha Modolo, con Fabio Aru 24°, assieme a tutti i migliori.

QUATTRO MORI - Tanto basta per restituire il sorriso al Cavaliere dei 4 Mori, che ieri, in occasione del ritorno in gara, ha potuto sfoggiare di nuovo il casco bianco con la bandiera regionale.

Il nuovo sponsor tecnico gliel'ha realizzato in tempo per il rientro alle corse in Francia.

PROSSIME TAPPE - Oggi la seconda delle otto frazioni della corsa transalpina del WorldTour, che per molti è passaggio fondamentale nella preparazione del Tour de France.

Si va da Saint-Chamond ad Arlanc per 171 chilometri molto nervosi, con quattro gran premi della montagna, tre dei quali in rapida successione ma a 70 km dall'arrivo.

Il finale però non è scontato e bisognerà tenere gli occhi aperti.

Carlo Alberto Melis

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