Profeta in patria: l’attaccante e capitano del Seulo, Salvatorangelo Boi sta trascinando la squadra del suo paese ai livelli più alti del calcio isolano.

Appena un anno fa la squadra, che rappresenta il piccolo paesino di appena 800 abitanti, festeggiava il salto in Promozione.

Quest’anno, nel secondo campionato regionale per importanza, si è classificata al quinto posto e centrato le semifinali della Coppa di categoria.

Grande protagonista Boi, autore di diciotto reti che da qualche anno, anche per motivi di lavoro, ha deciso di scendere di categoria e dare il suo apporto al Seulo.

"Aver contribuito a questi risultati è una grande soddisfazione, dice Boi. "Il merito va sicuramente in primis alla dirigenza e anche ai miei compaesani che ci sostengono. L’ultima stagione? Davvero positiva. Ci siamo salvati con largo anticipo. Il tecnico Grudina ha fatto un gran lavoro. E il nostro è un gruppo molto affiatato".

Boi ha già ricevuto offerte da società di categoria superiore ma difficilmente cambierà casacca.

Nato il primo agosto 1987, Boi dopo avere dato i primi calci al pallone con le società Belvì e Seulo è passato all’Atletico dei fratelli Orrù che, da grandi esperi di calcio, hanno subito riscontrato le sue qualità.

Esterno d’attacco, velocissimo e forte tecnicamente. Con la società cagliaritana, che per problemi di campo giocava sia a Elmas che Villasor, ha disputato tre stagioni in Serie D dal 2004 al 2007 e successivamente in Eccellenza.

Il tecnico era Paolo Busanca e tra i suoi compagni c’erano Romita, Angheleddu, Lilliu e Uccheddu.

Nel 2012 prima il trasferimento a Pula e poi, a dicembre dello stesso anno, a Lanusei. Quindi il ritorno a casa. Ha anche giocato nella rappresentativa sarda e nella squadra universitaria del Cus Cagliari.

"Un giocatore di categoria superiore", dice di lui Busanca. "Un professionista. Oltre a essere un gran giocatore e una persona squisita".
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