Il sogno era la Serie D. Il campionato lo ha però vinto meritatamente l'Atletico Uri e per il Castiadas si apre un'altra stagione in Eccellenza.

Il campionato era iniziato benissimo, con la squadra al secondo posto al momento della interruzione del torneo per il Covid. Ad aprile la ripresa con una squadra praticamente rifatta, con problemi di amalgama e di condizione atletica ancora carente. Ritardi che il Castiadas ha pagato cari con Uri e Ossese che sono volati via a suon di vittorie.

Celestino Recupito, presidente del Castiadas, non si dice però deluso. “Assolutamente: ricordo  lo scorso anno abbiamo preso la squadra all'ultimo momento subentrando alla vecchia società. Lo abbiamo fatto a poche settimane dall'inizio del campionato, allestendo la sqadra a settembre. Siamo partiti fortissimi, giocando anche belle gare e tenendoci costantemente nelle alte sfere della classifica. Poi la pandemia ha bloccato anche l’Eccellenza. Abbiamo ripreso in primavera, facendo quello che si è potuto fare, dando anche dimostrazione di serietà partecipando all’inedito campionato con otto squadre vinto meritatamente dall’Atletico Uri. L'obiettivo di partenza era la salvezza. Siamo andati ben oltre. Ringrazio tutti quanti hanno collaborato".

Il futuro? “Stiamo pensando di presentare domanda di ripescaggio in Serie D. Non si sa mai. Abbiamo le idee chiare scegliendo subito l’allenatore e allestendo con lui la squadra, per la prossima stagione, sperando di sapere subito il nostro futuro. Intanto in questa seconda fase del campionato abbiamo dato a molti giovani la possibilità di fare esperienza. Sono andati via titolari come Caboni, Lentini, Porceddu, Macis, Rolandone: li abbiamo sostituiti con i ragazzi, dando spazio ai vari Zinzula, Inziana, Melis, Serra. Ripeto non abbiamo mai mandato via nessuno: son state libere scelte”. 

Celestino Recupito parla di un campionato difficile segnato dal

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