Eccola, finalmente, la Serie A. Si inizia lunedì con Torino-Cagliari e Claudio Ranieri ripensa solo per un attimo al percorso fatto per arrivare a questo traguardo che poi è soprattutto un altro punto di partenza. «So che ci aspetta una nuova bellissima avventura. Ci rimbocchiamo le maniche e lavoreremo per conquistare centimetro dopo centimetro».

C'è subito una sfida di fuoco: «Perché il Torino lo scorso anno è arrivato decimo, sono al terzo anno con Juric, si conoscono a memoria, con meccanismi perfetti. Vorranno andare in Europa, mentre noi sappiamo di dover lottare. Detto questo, saremo undici contro undici e cercheremo di metterli in difficoltà». Anche perché «noi sappiamo come giocano loro, loro non sanno invece come giocheremo noi».

Formazione nascosta: «Ho tanti giocatori, una squadra solida e forte e in buona condizione. I 130 minuti giocati col Palermo, poi, ci hanno aiutato ancora di più». E un aiuto Ranieri lo aspetta anche dal mercato. Intanto si coccola Prati: «È un tipo di giocatore che non avevamo, era uno dei primi obiettivi messi sul taccuino a giugno. Mi era piaciuto nella gara con la Spal, ho chiesto informazioni a De Rossi, avrà tempo per inserirsi».

Ora mancano i difensori e l'attaccante: «Ma sono contento. Abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati, arriveranno anche i due difensori e la punta. È un mercato difficile, lo affrontiamo con la forza delle idee. Il problema sono soprattutto i tempi, mi chiedo perché il mercato duri tanto, visto che poi i colpi si fanno sempre all'ultimo».

Chiusura con un pensiero alla Nazionale: «Le dimissioni di Mancini sono state un problema. Io sulla panchina azzurra? No, io alleno già la nazionale dei quattro mori e quindi sono contento».

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