Piccoli-grandi calciatori crescono. I tre gemelli Mascia Gabriele, Raffaele e Michele (i nomi sono gli stessi degli Arcangeli) giocano da quest’anno nella storica società di Monserrato, quel La Salle che vanta una tradizione sportiva di oltre sessant’anni. 

Non si sono mai divisi e, prima di militare nella società del presidente Simone Murgia e del nuovo direttore sportivo Walter Stevelli, giocavano in un altro sodalizio del Cagliaritano dove le coppie di gemelli sono state addirittura otto. I tre sono inseparabili, a prescindere dai ruoli sul campo: Raffaele è un prolifico goleador, Michele un estroso centrocampista e lo scattante Gabriele è un terzino dall’educato piede sinistro. Hanno 15 anni.

La nuova società 

Da quest’anno i tre ragazzi (Michele e Raffaele, gemelli omozigoti, agguanteranno presto il metro e 85 , mentre il "piccolo" Gabriele è già a un metro e 78) hanno dovuto rompere una tradizione che li vedeva inseparabili sin da bambini nei campi da tennis, calcio e calcetto, allenati dai fratelli Michela e Fabrizio Meloni a Su Planu. Il tecnico Daniele Andreini, allenatore degli Allievi, dei tre ragazzi adora il perenne sorriso, la non comune educazione e il non essere mai mancati agli allenamenti. E ancora oggi non esita a provarli in ruoli anche difensivi per sfruttare la loro stazza. I gemelli, nati il 15 febbraio del 2007, faticano nei nuovi ruoli ma sapranno presto capire quale sarà la strada maestra.


Simpatie bianconere e l’idolo portoghese

Simpatizzanti della Juve e soprattutto di Ronaldo, hanno fatto il tifo per il Portogallo al Mondiale del Qatar, anche se il loro idolo è stato estromesso dalla sorprendente rivelazione Marocco. Ma - raccontano – «tutti e tre tifiamo Cagliari». «Mi piacciono i colori rossoblù – dichiara Michele – : rappresentano la passione e la voglia di raggiungere traguardi più alti e ambiziosi. Tuttavia, la scalata alla Serie A ci sembra davvero ardua».

Naturalmente lo zampino bianconero lo ha messo papà Giancarlo. «L’importante è che crescano bene e si divertano, racconta. Il calcio deve essere allegria, campioni e squadre simbolo non possono che accrescere la passione di tutti i ragazzi del mondo».

Mamma Ritalba, la ginecologa-calciatrice 

Sugli spalti non si perde né allenamenti né partite e li segue come un'ombra. Dietro ai tre gemelli Mascia non poteva che esserci il coraggio e l’abnegazione di una mamma come Ritalba Sau che per dedicarsi agli amatissimi pargoli (alla nascita non superavano il chilo di peso), ha lasciato il suo affollatissimo ambulatorio di ginecologa. Non rinunciando all'amatissima professione di medico che ha saputo conciliare in quel del Poliambulatorio di Sinnai. E i risultati sono arrivati per la sportivissima mamma che da giovane ha giocato a Nuoro e in altre società, dove è stata anche dirigente.

«Sono orgogliosa e soddisfatta di loro, ci racconta dalle fredde e ventose gradinate del campo. Appena venuti al mondo sono stati mesi duri, con non poche angosce sulla loro completo sviluppo. E ora li ammiro mentre corrono in campo e penso al miracolo della vita e gli enormi progressi fatti dalla scienza. Un messaggio a tutti i genitori a non disperarsi delle difficoltà dell'esistenza». 

Il fratello Luigi batte mamma Sau 4-3

Non manca il derby in famiglia, quanto a gemelli, che evoca un certo Italia-Germania 4 a 3. Sì, perché alla nascita trigemellare di Ritalba, il fratello Luigi ha pensato bene di metterne al mondo ben 4, di gemelli, sebbene in due nascite distinte. Cosicché ciascuna famiglia potrà mantenere alto il vessillo del proprio primato: noi siamo in 4, eh sì, ma noi 3 siamo nati tutti assieme.

I sogni


Le aspirazioni non mancano. E se ne sentono delle belle, oltre all'immancabile sogno dei sogni: da grande farò il calciatore. Poi, scavando, spunta la simpatia di Gabriele per Greenpeace. Ma anche amante della musica Trap inglese. Quanto agli altri due, Raffaele ha il bernoccolo per gli affari, tanto che si immagina indaffaratissimo agente immobiliare. Michele vorrebbe diventare un bravo cuoco e ama alla follia viaggiare. A 15 anni i sogni non aspettano altro che diventare realtà.

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