«I soldi dei bonifici? Mi ha aiutato quando io e mia moglie avevamo dei problemi. Se gioca al casinò? Se sono soldi suoi è una questione sua»

Così D.M., amico di Francesco Totti, in una lunga intervista telefonica rilasciata al quotidiano “La Verità” e circa la vicenda che vede l’ex calciatore nel mirino dell’antiriciclaggio per una serie di versamenti ritenuti poco chiari su conti riconducibili alla case da gioco di Londra, Monte Carlo e Las Vegas e per pagamenti a una pensionata di Anzio nonché suocera, appunto, di D.M.

E alla domanda se quei soldi siano servite per scommettere, D.M. spiega: «Sono amico di Francesco da quindici anni. E quando io e mia moglie abbiamo avuto dei problemi, non mi vergogno a dirlo, gli abbiamo chiesto un prestito di 160mila euro. Lo ha fatto con me ma anche con i cugini e altri familiari». «Sono io che gioco – aggiunge D.M. – ho un amico che ha sei sale scommesse ai Castelli, ma i soldi che mi ha dato Totti non li ho mai prelevati e mandati a nessuno. Avrei dovuto prelevarli o girarli con bonifici, no? Io non li ho mai spesi, non sono mai usciti dal mio conto e ormai sono passati anni».

«Lui ha un forte amore per il casinò di Monte Carlo – spiega ancora D.M. –. Ancora di più per quello di Las Vegas». E riguardo ai tanti prelievi di contante specifica: «È molto generoso eh. Francesco proviene da una famiglia umile. Ha pagato 100mila euro di cure mediche a una bambina. Francesco aiuta tutti. Soldi che non ha mai chiesto indietro. È persona d'oro. Poi se si gioca pure qualche cosetta, saranno affari suoi, no?».

«Se vai a Monte Carlo è pieno di giocatori – chiarisce ancora l’amico di Totti – . C'è Mbappé, c'è mezza Roma, ci vanno tutti: Nainggolan, Pjanic». Smentisce anche che per colpa di questo vizio, Totti litigasse con Ilary: «Assolutamente no. Al casinò ci andava sempre con la famiglia, con gli amici. Forse la segnalazione l'ha fatta partire la moglie? Adesso che hanno litigato?».

«In questo momento non riesco manco a parlare con Francesco, perché sta in crociera, la è notte. Gli ho mandato un messaggio: "Mi chiami? Qua è un macello". Ancora non lo ha letto», conclude.

(Unioneonline/v.l.)

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