Nel mezzo della causa per la separazione da Ilary Blasi, una nuova tegola si abbatte su Francesco Totti.

E non è di natura sentimentale. L’Antiriciclaggio infatti ha acceso un faro sui soldi dell’ex capitano della Roma. Lo riporta il quotidiano “La Verità”, che cita tre segnalazioni di operazioni sospette (sos) effettuate nell’ambito dell’attività di controllo svolta dalle strutture centrali della banca a cui Totti ha affidato per anni i propri guadagni.

Tante delle risorse sarebbero state investite nelle scommesse.

Sotto la lente ci sarebbe in particolare un prestito infruttifero da 80mila euro inviato da Totti a una pensionata di Anzio. Conto dell’anziana donna cointestato con la figlia A.M., dipendente di una società controllata dal ministero dell’Economia. Lo stesso giorno in cui arriva il versamento di Totti, A.M. gira il denaro sul conto condiviso con il marito, D.M., e quest’ultimo lo gira sul proprio. D.M. lavora per il Viminale e sarebbe un amico intimo dell’ex fuoriclasse giallorosso.

L’antiriciclaggio parla di attività «opaca con controparti operanti nel settore del bet online e rilevante attività di trasferimento somme con traenze dirette e bonifici». I due coniugi avrebbero inoltre mostrato un atteggiamento «evasivo e non collaborativo».

Il nome di Totti entra in gioco nel giugno 2020, attraverso l’esame di due conti (uno cointestato con Blasi l’altro con Manuel Zubiria Furest, ex team manager della Roma) e diverse operazioni sospette legate ai casinò di Montecarlo, Londra e Las Vegas.

Per l’antiriciclaggio ci sono «forti dubbi» sulla reale destinazione del denaro inviato alle varie case da gioco internazionali. Totti, spiegano i risk manager, «ha riferito che sono pagamenti effettuati per le sue giornate trascorse al casinò di Montecarlo, essendo appassionato del gioco d’azzardo». Quindi, la spiegazione dell’ex numero 10, la continua necessità di contanti sarebbe dovuta al fatto che Totti è un accanito scommettitore.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata