Il Tar del Lazio ha confermato quanto disposto dalla Corte federale d'appello della Figc nell'estate del 2015: l'inibizione per 5 anni all'ex presidente della Torres, Domenico Capitani.

La sentenza del Tribunale amministrativo ha respinto il ricorso proposto dal dirigente sportivo di Cisterna di Latina per contestare anche la decisione del Collegio di garanzia che ha in parte dichiarato inammissibile e in parte ha respinto la sua impugnativa nell'ambito del procedimento disciplinare sportivo.

L'inibizione venne inflitta a Capitani "in quanto ritenuto colpevole dell'effettiva alterazione del risultato della gara Pisa-Torres del 29 ottobre 2014 di Coppa Italia Lega Pro e non solo della violazione del divieto di scommesse, come sanzionato dal Tfn".

Per i giudici "le circostanze accertate hanno consentito alla CFA di ritenere, con giudizio non affetto da illogicità o travisamento, che gli accordi intervenuti tra i soggetti deferiti, ivi compreso il ricorrente, avessero come obiettivo quello di modificare il risultato della partita, e tale ipotesi ha trovato riscontro nell'esito della gara, nei contenuti e nella modalità delle comunicazione intercorse tra gli incolpati a ridosso della partita, modalità che non avrebbero trovato altra verosimile spiegazione, e nelle incongruenze delle deposizioni dei soggetti coinvolti".

In tema di ritenuto illegittimo utilizzo delle intercettazioni telefoniche acquisite nel procedimento penale, il Tar ha ritenuto che "si tratta di intercettazioni regolarmente autorizzate" e "infondata è la dedotta mancata acquisizione di ulteriori prove richieste dalle parti al fine di una valutazione complessiva degli indagati".

La condanna dell'allora presidente rossoblù aveva provocato anche la retrocessione in serie D della Torres.
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