A sorpresa, ma non troppo. Nei prossimi giorni, tutti i tesserati del Cagliari riceveranno sul proprio conto bancario lo stipendio del mese di marzo, al completo, senza trattenute o tagli. Ma gli stessi tesserati hanno trovato un accordo di massima per la rinuncia al prossimo stipendio, quello del mese di aprile, con l'impegno a lasciare nelle casse sociali anche quello di maggio, tutto o in parte, qualora il campionato non dovesse ripartire. Un accordo di massima, ma non globale, visto che alcuni rossoblù si sono opposti alla proposta del club e continuano separatamente le loro contrattazioni.

MARCIA INDIETRO - Lo scorso 31 marzo, il presidente Giulini, ospite della puntata di Monitor su Videolina, aveva annunciato: "Abbiamo ottenuto da tanti dei nostri tesserati la rinuncia a una mensilità, cosa che mostra grande senso di responsabilità e appartenenza". Tanti, quindi, ma non tutti, evidenziando un braccio di ferro tutt'altro che di facile soluzione con diversi rossoblù, sostenuti dall'Aic, che puntano a un accordo globale con la Lega. Alla fine, la società ha deciso di pagare lo stipendio di marzo, un mese in cui il Cagliari è sceso in campo solo una volta (contro la Roma) e ha continuato ad allenarsi, fino al 9 ad Asseminello e poi, fino al 31, a casa, con le sedute di lavoro guidate, via chat, dallo staff tecnico. Un'apertura della società accolta con favore da Ceppitelli e compagni.

Nei giorni scorsi, i giocatori della prima squadra si sono riuniti virtualmente utilizzando la chat di gruppo, per trovare una soluzione comune. E la stragrande maggioranza dei rossoblù ha dato la disponibilità a rinunciare allo stipendio di aprile, che passerà senza partite e allenamenti. I giocatori, inoltre, rinunciano anche all'ipotesi di promuovere ricorsi, azioni o controversie pure nel caso di accordi futuri a livello di contrattazione collettiva. Una volta firmato, l'accordo verrà ratificato, entro 30 giorni, alla Commissione di Conciliazione presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cagliari, per poi essere depositato in Lega. E tra le parti esiste anche un accordo di massima che porterà alla rinuncia della mensilità di maggio qualora la stagione non dovesse ripartire. Due mesi, quindi, con il pagamento degli stipendi che riprenderebbe regolarmente a giugno.

Il Cagliari esulta dopo un gol (L'Unione Sarda)
Il Cagliari esulta dopo un gol (L'Unione Sarda)
Il Cagliari esulta dopo un gol (L'Unione Sarda)

C'È CHI DICE NO - Anche stavolta, però, il Cagliari non avrebbe un accordo con tutti i suoi tesserati. Sulla vicenda, il gruppo si è spaccato, perché a fronte di una larga maggioranza che ha accolto la proposta della società, si trova un partito del "no" che sarebbe composto dai giocatori in scadenza di contratto. Dall'opposizione nessuna rinuncia allo stipendio, in agenda per ora solo nuovi confronti col club.

LO STAFF TECNICO - Nelle scorse settimane, anche Zenga aveva annunciato che, al momento della firma del contratto (lo scorso 3 marzo), lui e Giulini avevano inserito una clausola chiamata "di buon senso", "che prevedeva", ha spiegato il tecnico, "proprio la possibilità che accadesse quel che poi è successo". Prima squadra, ma non solo. Dal 1° aprile sono in cassa integrazione tutti i dipendenti del club, mentre i collaboratori tecnici del settore giovanile rinunciano a tutti gli stipendi, fino a giugno compreso. E visto che difficilmente il campionato Primavera riprenderà, potrebbero rinunciare a tutto anche i giocatori in addestramento tecnico, inquadrato come stage.

Alberto Masu

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