La proprietà del Como 1907 non è più sarda. Il gruppo di Roberto Felleca ha ceduto le quote alla Sent Entertainment Ltd, società di media e intrattenimento con sede nel Regno Unito.

Felleca, dopo quasi due stagioni è terminata la sua avventura a Como?

"Resto sino alla fine del campionato come da accordi con la nuova proprietà. Mi occuperò della gestione tecnica insieme a Ninni Corda sino alla fine della stagione. Vogliamo portare a termine ciò che abbiamo iniziato".

I risultati sono straordinari?

"Nella stagione attuale, a cinque giornate dalla fine, siamo al secondo posto ad un solo punto dal Mantova. Posizione blindata considerato che il Rezzato, terza forza, è a 18 punti di distacco, Abbiamo vinto 23 gare, pareggiate 5 e perso una sola volta. Se non dovessimo arrivare primi saremo ripescati al 99%. Nella passata stagione abbiamo chiuso in seconda posizione con 81 punti, ad una lunghezza dal Gozzano. Abbiamo vinto i playoff e siamo stati anche ripescati".

Ripescati ma poi rimasti in Serie D.

"Purtroppo il socio americano non ha avuto i tempi tecnici per presentare la fidejussione e così siamo stati esclusi nonostante avessimo effettuato un bonifico per l’intero importo di copertura della fidejussione mostrando solidità finanziaria. Ci ho messo la faccia ricevendo, ingiustamente, insulti e accuse. Proprio per questo avevo deciso di mettere in vendita la società".

Ora sono tanti i messaggi e le chiamate di ringraziamento.

"È proprio così. Mi è stato chiesto di restare".

Allora perché cedere?

"Perché bisogna essere intelligenti e capire quando è il momento di lasciare. E questo è quello giusto sia per me che per il Como. Questo nuovo gruppo è più forte del mio e credo abbia le potenzialità per riportare il Como in Serie A. Non bisogna essere avidi".

Ha guadagnato tanto da questa operazione?

"Qualcosa. Il notaio, dopo aver assistito a tanti fallimenti, mi ha detto 'Lei è l’unico che non ci ha rimesso'.

Il futuro?

"Vincere il campionato col Como. Poi a luglio si vedrà. Ho già avuto richieste da società come Rimini e Reggiana".

Si è parlato tanto di un suo possibile approdo a Sassari, sponda Torres.

"Mi piacerebbe incontrare il presidente della Torres Salvatore Sechi, se avrà il piacere, per instaurare un dialogo in questo senso. Auguro alla Torres di centrare la salvezza in D".

È noto il campanilismo storico Cagliari-Sassari: un cagliaritano potrebbe essere non ben visto.

"Innanzitutto sono sardo. La rivalità c’è ma sono abituato a lavorare con trasparenza e in modo corretto e serio. Mi farei apprezzare".

Lei è selargino. Non sarebbe meglio provarci con una società dell’area metropolitana?

"Non basta mettere una squadra in campo. Ci vuole una piazza, un pubblico e altre complenti. A Sassari c’è tutto".

Al suo seguito ci sarà Corda?

"Gli chiederei senza dubbio di seguirmi. È un maestro sul campo".
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