Riad, niente minuto di silenzio per Aldo Agroppi: si temevano i fischi come per Gigi Riva
La Federcalcio prima annuncia l’omaggio in tutti i match di Superoppa e campionato, poi fa marcia indietro. Si fa solo in Serie A, bisogna adattarsi ai costumi localiL'immagine di Gigi Riva proiettata allo stadio di Riad
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Niente omaggio ad Aldo Agroppi prima della partita di Supercoppa Italiana a Riad tra Inter e Atalanta.
La Federcalcio, che in un primo momento aveva annunciato un minuto di silenzio prima di tutte le partite di Serie A e di Supercoppa, ha fatto retromarcia all’ultimo istante.
La decisione è stata presa di concerto con la Lega Serie A e vale solo per la Supercoppa. Il motivo, infatti, non ha nulla a che fare con l’ex allenatore e opinionista televisivo scomparso ieri, che sarà omaggiato su tutti i campi di Serie A.
Il timore di Lega e Federcalcio è che quest’anno si replicasse quanto accaduto l’anno scorso, con i vergognosi fischi dei tifosi locali durante il minuto di silenzio per Gigi Riva. Un episodio che provocò una levata di scudi e spinse molti tifosi a chiedere di interrompere ogni relazione calcistica tra Italia e Arabia Saudita.
Relazione che però resta, in virtù dei 16,2 milioni (8 alla vincitrice, 5 alla finalista, 1,6 ad ognuna delle semifinaliste) che fanno della nostra la Supercoppa più ricca d’Europa. E quindi, per evitare altri imbarazzi, si è deciso che il minuto di raccoglimento si farà solo in Italia.
Ricordiamo i precedenti. Un anno fa la scomparsa di Gigi Riva, proprio poco prima che iniziasse il match tra Inter e Napoli. Il minuto di raccoglimento, fatto prima che iniziasse il secondo tempo, fu letteralmente sommerso dai fischi dei sauditi. Stessa cosa accaduta pochi giorni prima sempre a Riad, prima nella semifinale di Supercoppa spagnola tra Real e Atletico Madrid. L’omaggio in quel caso era per un’altra leggenda del calcio, Franz Beckenbauer.
In Arabia il silenzio per i morti è ritenuto offensivo, non è associato al lutto e osservarlo in uno stadio suonerebbe come una provocazione. Insomma, da quelle parti le usanze sono diverse e bisogna adattarsi. Per questo Figc e Lega hanno fatto retromarcia.