Una notte di lunga riflessione a Napoli. Tommaso Giulini, dopo il terzo ko consecutivo del suo Cagliari, il quinto stagionale, valuta la posizione di Massimo Rastelli.

Ieri ha assistito alla sfida davanti alla tv, evitando il San Paolo. Un senso di impotenza davanti al Napoli, nella gara in cui si aspettava un colpo di reni dopo le dolorose sconfitte alla Sardegna Arena con Sassuolo e Chievo.

Andare avanti col tecnico che ha riportato i rossoblù in Serie A e li ha guidati verso la salvezza o cambiare? Domande che si è fatto e ha fatto ai suoi diretti collaboratori, il dg Passetti e il ds Rossi, di rientro dal San Paolo, ma già ieri notte è sembrato avere in mente solo la conferma dell'allenatore.

NUMERI NERI - Cinque sconfitte in sette gare, tre nelle ultime tre uscite, appena 4 gol realizzati, 11 subiti e una netta involuzione dopo un inizio promettente. L'ira del presidente si è riversata sui giocatori: permessi annullati, Assemini riapre già da questa mattina, nonostante la sosta.

Rastelli, sembra chiaro, si giocherà il suo ruolo da tecnico il 15 ottobre contro quel Genoa che vuole sostituire Juric con Oddo, uno dei candidati per la panchina cagliaritana. La notte dovrà portare consiglio.

LA DIFESA DI RASTELLI - E l'imputato che dice? Da buon comandante, difende i suoi ragazzi: "Non è vero che non siamo stati mai in partita. Eravamo pronti a fare una prestazione diversa, puntando a mantenere il risultato in equilibrio. Ma, come l'anno scorso, nella prima occasione dentro la nostra area, hanno fatto gol. E contro queste squadre, soprattutto contro questo Napoli, è difficile poi cambiare strategia".

LA MIA SQUADRA - Rastelli sente la tensione attorno alla sua panchina, ma tira dritto. "Continuiamo a lavorare e provando a restare equilibrati. Cerchiamo di migliorare e andiamo avanti". Il tecnico, alla vigilia, aveva ricordato di sentirsi sempre in discussione: "I momenti difficili ci sono sempre in una stagione. Il mio compito è quello di dare certezze al gruppo e lavorare sodo, dando il massimo. Poi il mio operato verrà giudicato dalla società e in questo i risultati sono fondamentali".

I PIANI SALTATI - Un Cagliari che, complice il gol immediato, non ha potuto mettere in pratica quanto studiato in settimana per frenare il Napoli: "Partivamo col nostro solito modulo, ma con Joao che doveva dare una mano, in fase di non possesso, sulla loro catena sinistra, quella più temibile, e con Sau che doveva coprire su Jorginho". A complicare i piani, l'infortunio di Pattolino, sostituito da Dessena: "Volevo tamponare e poi cambiare qualcosa nella ripresa. Ma quel rigore in chiusura di tempo ha chiuso la gara". Rastelli spiega i numeri devastanti: "Perché la differenza è abissale con tutte le altre squadre, a parte le prime tre-quattro. Il Napoli ha questi numeri con tutti, dovevamo mantenere la porta inviolata per più tempo. Dopo il gol tutto è diventato più difficile".
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