«Prima vittoria in casa contro una delle prime otto? Era ora».  Claudio Ranieri celebra il 2-1 di questo pomeriggio col Palermo, che non fa guadagnare posizioni al Cagliari ma tiene ancora tutto aperto (pur senza avere il destino in mano) per il quarto posto che eviterebbe il turno preliminare playoff.

In conferenza stampa chiede di giocarsela fino all'ultimo nella stagione regolare: «Dobbiamo continuare così, perché se stacchiamo non si riesce a riattaccare la spina. Ora andiamo a Cosenza al massimo delle nostre possibilità, poi vedremo i risultati delle altre». Sui playoff: «Mi auguro almeno di fare quattro partite, in gara secca puoi perdere contro chiunque, mentre tra andata e ritorno puoi fare qualcosa in più».

I cambi. Così come con la Ternana, coi quattro cambi all'intervallo, Ranieri ha messo mano al Cagliari e ne ha tratto benefici, con lo spostamento di Deiola da centrale difensivo a mezzala appena prima che il centrocampista realizzasse l'1-1. «Dal momento che hanno segnato su calcio d'angolo e che sapevamo che il Palermo era molto bravo a far girare a vuoto la squadra avversaria, alternando le giocate, ho preferito riportarli come più sono abituati a pressare. Avessimo fatto gol subito nelle prime due occasioni la partita sarebbe andata liscia, ma con i "se" e i "ma" non si va da nessuna parte». Sulle sostituzioni di Zappa e Dossena invece la spiegazione è molto più semplice: «Erano già ammoniti, non volevo rischiare».

Cambio all'ultimo. Per Ranieri la formazione è stata decisa all'ultimo momento, complice il virus gastrointestinale che ha colpito Prelec stamattina: «Avrei giocato con lui, perché sta attraversando un buon momento e poteva pressare come a me piacciono gli attaccanti. Ma non mi aspettavo che Pavoletti facesse una gara del genere, sempre a disposizione di Lapadula e Mancosu: sono soddisfatto di tutti e tre quelli davanti. E Makoumbou è diventato un giocatore imprescindibile, sono contento di quante palle va a recuperare: non è Kanté, ma sto tranquillo».

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