Claudio Ranieri trova la prima vittoria in trasferta in Serie A da allenatore del Cagliari dopo quasi 33 anni: non capitava dall'1-2 di Bologna del 19 maggio 1991, che coronò la grande rimonta salvezza. Questo 0-1 di Empoli non porta ancora i rossoblù fuori dalle ultime tre posizioni, ma è altrettanto fondamentale: «Era importantissimo, anche perché siamo sempre in zona retrocessione», ci tiene a ricordare il tecnico.

«L'Empoli era sull'onda dell'entusiasmo, ha fisicità e qualità: è stata una partita brutta, sporca e tra virgolette cattiva, però dovevamo fare così. Nel primo tempo non riuscivamo nel nostro gioco, perché erano stati bravi loro». Proprio due giorni fa Ranieri aveva chiesto a Jakub Jankto di dare qualcosa in più, con il ceco che ha firmato il gol partita al Castellani. «È un ragazzo che fa tanti chilometri, è sempre attento tatticamente e oggi ha trovato anche il gol: sono contento per lui. Lapadula sta lì da solo, non è che giochi spesso con due attaccanti ma abbiamo fatto un bel lavoro di sofferenza».

Lo stop. La partita di Luvumbo è durata appena mezz'ora, poi il cambio per un fastidio muscolare. Ma Ranieri tranquillizza: «È il nostro ventiquattresimo infortunio, però molti sono stati delle fratture. Ha avvertito solo un indurimento, non credo sia nulla di grave e potrebbe essere già disponibile per sabato: vediamo coi dottori». Sulla lotta salvezza: «Abbiamo la Serie B dentro, perché noi adesso siamo ancora in zona Serie B. Dipende da noi tirarci fuori, perché i punti ci sono e li dobbiamo andare a prendere. Non so come e quando, ma dipende da quanta voglia abbiamo di soffrire su ogni pallone. Abbiamo questo mese per dire cosa dobbiamo fare nel futuro, sta a noi giocarcela e cercare di fare punti».

Chiusura con un ringraziamento di Ranieri ai tantissimi tifosi presenti al Castellani: «Non ho più parole, li sentivamo e ci stanno vicini sempre pur sapendo che siamo in Serie B. Loro ci sono e noi daremo sempre tutto».

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