Grande amarezza in casa Cagliari, per come è arrivato il pareggio di nuovo allo scadere col Südtirol (QUI LA CRONACA) Claudio Ranieri, dopo l'1-1 della Domus, fa comunque i complimenti alla sua squadra. «Sono molto pragmatico: ero e sono molto contento della prestazione nostra perché è stata forse la partita migliore, però l’episodio ci condanna», afferma nell'immediato dopogara.

«La squadra ha trovato un suo assetto, c’è il dispiacere perché dopo aver creato tanto non siamo riusciti a chiudere la gara. Credo più per merito del portiere avversario, noi abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare. Oggi siamo tutti delusi, ma quando riprenderanno gli allenamenti i giocatori si renderanno conto di aver fatto una grande partita».

Il rammarico. Se c'è qualcosa su cui Ranieri vuole insistere è non aver trovato il raddoppio prima del rigore realizzato dall'ex Larrivey. «Avevo detto di voler fare due punti di media a partita, siamo sotto. Però, se alleno questa squadra agli scontri diretti, forse abbiamo un 5% in più se arriviamo ai playoff: questa è la mia mentalità, puntiamo al massimo. A fine partita ho fatto i complimenti ai ragazzi, perché ho chiesto la prestazione e sono contento. Poi ci sono gli episodi, positivi e negativi».

Sui singoli: «Lapadula ha la motivazione di far bene dentro di sé, con lui devo lavorare poco in tal senso. Makoumbou sta migliorando, adesso riesce a recuperare e smistare palla portandola sempre meno. Tutti hanno fatto delle grandi prestazioni e una grande partita. I cambi? I giocatori erano stanchi e loro avevano creato veramente poco».

Episodi contro. le situazioni non sono girate a  favore dei rossoblù. Ranieri le analizza, dal gol annullato di Mancosu in poi: «Credo abbia detto fuorigioco di Lapadula, ormai ci dobbiamo fidare. Anche sul rigore, come l’abbiamo preso con le altre squadre, stavolta l’abbiamo preso contro noi: il braccio deve essere vicino al corpo mentre qui era un po’ aperto, il rigore c’era. Peccato, perché la squadra ha giocato bene e abbiamo fatto tutto quello per cui avevamo lavorato in settimana. Non ci sorridono i tre punti: pazienza».

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