L’emozione e gli occhi lucidi per il ritorno nella “sua” Cagliari, che lo ha accolto con una Unipol Domus piena come non si vedeva da tempo.

Un ritorno migliore non poteva esserci per Claudio Ranieri: il tecnico della doppia promozione ha esordito con una vittoria sul Como (qui la cronaca e le pagelle) che ha portato il Cagliari in zona playoff e si è guadagnato la giusta standing ovation della tifoseria rossoblù.

Non si illude, sir Claudio: è «moderatamente soddisfatto» ma consapevole che quello di ieri è solo un primo passo. «Metto l’elmetto e pedalo, so dove voglio arrivare, non mi interessa dove stavamo né dove siamo adesso».

In una giornata dalle mille emozioni, anche una curiosità. Diverse volte Ranieri, in piedi davanti alla panchina, è stato immortalato mentre parlava, diceva qualcosa con il polso vicino alla bocca. È successo diverse volte durante la partita, cosa faceva?

Lo ha spiegato lo stesso mister, che a più di 71 anni ha sposato a pieno le nuove tecnologie e le utilizza per svolgere al meglio il suo lavoro. Un vero professionista.

Ranieri annotava le sue riflessioni sulla partita usando un orologio da polso-registratore, uno strumento che gli serve per analizzare l’incontro, le prestazioni dei singoli e soprattutto le cose che non vanno.

Come un bloc notes, con il vantaggio che non dovendo abbassare lo sguardo per scrivere può “appuntare” tutto senza perdersi un secondo del match: «È come avere un blocco degli appunti, c’è chi scrive, io invece registro così continuo a vedere la partita e verificare le immagini. Stavo raccogliendo sull’orologio tutto quello che secondo me non andava bene. Stavo parlando con me stesso. Così con questi nuovi telefoni quando rivedo la partita so già quali momenti andare a cercare». Non una cosa da poco per lui, che è il tecnico più anziano in attività tra Serie A e Serie B.

(Unioneonline/L)

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