Forse, pur essendo una selezionata platea di sportivi, chi ha applaudito quella signora bionda e in forma invidiabile non lo sapeva neppure che Maria Francesca Chiappe, prima che caporedattrice dell’Unione Sarda, appassionata giudiziarista, ma anche (all’inizio) cronista sportiva, è stata una campionessa di nuoto. Forse (o forse sì) a quei tempi non così brava da meritare un premio Ussi, ma di sicuro oggi giustamente destinataria di un riconoscimento che sembra un corto circuito.

Un premio da chi ogni anno seleziona i migliori campioni per chi da oltre nove mesi li sta raccontando: "Nella rubrica 'Polvere di stelle' non c'è il calcio, c'è lo sport a torto chiamato minore. Ogni ex atleta ha una storia pazzesca da raccontare e soprattutto dimostra di essersi affermato nella vita grazie all'organizzazione mentale che dà lo sport", spiega.

MESSAGGI ED EMOZIONI - I Premi Ussi sono simili e ieri nel Business Center dell'aeroporto di Elmas hanno portato il meglio di un anno di sport sardo. Una premiazione finalmente tornata a essere regionale, suo malgrado. L'ospite d'onore annunciato era Charles Leclerc, pilota della Ferrari. Già, e chi se lo immaginava che in otto giorni sarebbe divento lo sportivo più popolare e amato d'Italia? Il suo videomessaggio e quelli di Alessio Cragno dall'ospedale e di Stefano Gentile e Gianmarco Pozzecco della Dinamo (che ieri giocava a Nuoro) sono stati applauditissimi.

Così come lo sono stati Giovanna e Renato Astori, i genitori di Davide che hanno voluto premiare - in questa seconda edizione - due ex compagni del loro meraviglioso e indimenticabile figlio: Radja Nainggolan e Giovanni Simeone.

La consegna del premio a Ceppitelli (foto L'Unione Sarda)
La consegna del premio a Ceppitelli (foto L'Unione Sarda)
La consegna del premio a Ceppitelli (foto L'Unione Sarda)

L'ISOLA CHE VINCE - Prima che il Ninja e il Cholito chiudessero la serata, allietata dalla presenza della cantante Luna Melis e di miss Sardegna, Benedetta Casciano, sul palco sono saliti alcuni dei grandi protagonisti dello sport di Sardegna. Cioè quello fatto da sardi o che viene svolto nell'Isola. Max Sirena e il team di Luna Rossa, per esempio, hanno scelto Cagliari per preparare la Coppa America ("Le condizioni più simili a Auckland in una città accogliente").

Stefano Oppo, fresco vicecampione mondiale di canottaggio (Doppio pesi leggeri), si prepara invece alla sfida olimpica. Tokyo fa da sfondo alla serata, perché lì sogna di andare il velocista Lorenzo Patta (campione Juniores dei 100 e 200) o magari Gigi Lodde, il tiratore al quale però non basterà aver eguagliato il primato mondiale nello skeet per andarci: "Forse il risultato è arrivato troppo tardi", si rammarica l’ozierese. Altrettanto vale per Claudio Spanu, reduce dalla delusione europea con l’Italia di basket in carrozzina: "A Tokyo andavano le prime quattro: siamo arrivati quinti".

SPORT E VALORI - Non solo vittorie. Bernardo Mereu racconta l’esperienza della Cagliari Football Academy, Orlando Pitzanti i sogni di un diciannovenne tra i pro del ciclismo, Elisabetta Curridori la fatica di una ragazza che ama il triathlon ("Dove più che il talento conta la costanza nel lavoro"), Daniele Arras e Alessandro Asoni (dirigenti del Lanusei Calcio) la voglia di credere nei sogni (come quello della Serie C). Volley (Porto Torres), hockey (Amsicora), tennis (le sorelle Dessolis), nuoto (Samuele Congia), gli Special Olympics. L’elenco è lungo: vuol dire che lo sport sardo è vivo.

L'INTERVENTO DI GIULINI - "Ogni momento in cui si ricorda Davide è pieno di emozioni. Ricevere dall'Ussi questa maglia è un graditissimo pensiero e siamo felici di poterla esporre qui in aeroporto nel negozio del Cagliari".

Così il presidente rossoblù Tommaso Giulini nel corso delle premiazione. Ricevuta la casacca numero 13 dell'indimenticato difensore della Fiorentina, con un'importante passato in Sardegna, il numero uno del club sardo ha ricordato un aneddoto vissuto assieme alla famiglia del calciatore: "Recentemente siamo stati a Betlemme, vicino alla Basilica della Natività, dove abbiamo inaugurato il primo campo in erba sintetica per fare giocare i bambini in una regione dilaniata dalla guerra. I genitori di Davide erano presente, così come la Viola".

Carlo Alberto Melis
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