"Ciao Piero". Nessun minuto di silenzio, ma in aula consiliare si è preferito ricordare la morte del calciatore del Porto Torres Piero Demuro con un applauso.

"Non posso non pensare che Porto Torres oggi piange un grande uomo, dal punto di vista umano e calcistico - ha detto il consigliere Antonello Cabitta - una persona che conoscevo da oltre 40 anni, e ne ho apprezzato le grandi doti, umane e di cuore. Lo stesso cuore che ha messo in campo in ogni istante, quasi dimenticandosi del suo fisico minuto".

Noto ai tifosi come "Trottolino", Piero Demuro morto a causa di un tumore, aveva 66 anni e fu uno dei protagonisti degli anni d'oro della squadra turritana. "Non temeva nulla, ha lottato su tutti i campi per la maglia del Porto Torres - ricorda il consigliere - e questo ha fatto si che lui divenisse uno dei beniamini della tifoseria turritana. Aveva deciso di rimanere in città dove ha trovato occupazione presso lo stabilimento industriale, e anche nel lavoro è riuscito a farsi apprezzare iniziando come tubista fino a ricoprire ruoli di caposquadra e capocantiere." In prima fila nei momenti di lotta per difendere il lavoro, è riuscito ad attirare su di sé la stima di tanti giovani, i quali hanno condiviso con lui momenti di spettacolo con le manifestazioni del Carnevale estivo e "Re per una notte". "Per questo ho voluto ricordarlo non con un minuto di raccoglimento - ha aggiunto Cabitta - ma con un applauso, perché lui era un uomo di festa".

"Il consigliere Cabitta è riuscito a farmi commuovere - ha aggiunto il sindaco Massimo Mulas - come riusciva ad esaltarmi Piero, con una grinta e una forza che non ho mai riscontrato in nessun calciatore. Un abbraccio alla famiglia di Piero Demuro che lascia una moglie e tre figlie e alla sua squadra del Porto Torres, ma anche alla città che lui ha avuto modo di conoscere per caso. Arrivato qui per giocare a pallone, poi si è innamorato di una città splendida".
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