Termina con un esonero il secondo mandato di Zdenek Zeman sulla panchina del Pescara.

La storia d'amore-odio tra il tecnico boemo, il presidente Daniele Sebastiani e la piazza, finisce dopo gli ultimi due mesi e mezzo conditi da insuccessi e polemiche.

Zeman dopo il successo ottenuto nel 2012 con la promozione in Serie A, è tornato in riva all'Adriatico a febbraio scorso prendendo il posto di Massimo Oddo. Un cambio di guida tecnica che non ha evitato la retrocessione dei biancazzurri con vari record negativi.

Iniziata la stagione nel campionato cadetto con l'obiettivo minimo dei play off, il boemo non è riuscito a imporre la sua filosofia di calcio a una squadra troppo numerose (oltre 30 giocatori). Un problema più volte sottolineato dal tecnico di Praga.

Nel mese di dicembre, alla vigilia della gara con il Novara, una dichiarazione di Zeman ha poi incrinato totalmente il rapporto con Daniele Sebastiani: "Da marzo ad oggi non si è fatto nulla di quello che era stato programmato". Da quel momento in poi un botta e risposta senza fine tra i due che si è definitivamente concluso questa mattina con l'esonero del tecnico.

Zeman, dopo il campionato vinto nel 2012, aveva scelto la Roma, ma successivamente aveva sfiorato più volte il ritorno che si è concretizzato a febbraio 2017.

Zeman lascia il Pescara al tredicesimo posto in classifica e a quota 36 punti, frutto di nove vittorie, altrettanti pareggi e 10 sconfitte, di cui l'ultima ieri al Tombolato di Cittadella.

Insieme al boemo, va via anche il direttore sportivo Peppino Pavone che ha rassegnato le dimissioni appena saputa la notizia dell'esonero.

Domani la squadra si allenerà guidata dall'allenatore della Primavera Massimo Epifani, e non è escluso che il 43enne pescarese resti al timone fino al termine della stagione.

(Unioneonline/v.l.)
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