«Pene più severe per le violenze contro gli arbitri»: il presidente dell'Aia Cagliari celebra la svolta
Andrea Melis, a capo della sezione dal 2021: «Non erano più tollerabili. Ora inizia il lavoro per la nuova stagione»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Con l’inizio della stagione 2025-2026, che ha preso il via a livello ufficiale nella giornata di martedì, ci sono delle novità significative anche a livello arbitrale. Sia a livello di campo, con i direttori di gara che spiegheranno a tutto lo stadio (e agli spettatori in tv) le decisioni prese al Var, sia a livello di contrasto alla violenza. È di fine giugno la modifica dell'articolo 583-quater del Codice penale, che ha equiparato di fatto i direttori di gara a pubblici ufficiali: significa che, in caso di violenze contro gli arbitri, ci saranno pene molto più severe. Andrea Melis, presidente della sezione Aia di Cagliari dal 2021, a inizio maggio (prima della novità) aveva partecipato agli Stati generali dello sport a Roma con un intervento su questo tema: per il dirigente sardo, originario di Monastir, si tratta di una vera e propria svolta.
Presidente Melis, come giudica i risultati che sono stati raggiunti per il contrasto alla violenza nei confronti degli arbitri?
«Non era più tollerabile che così tanti casi di violenza sugli arbitri potessero passare indifferenti. Ora chi compie atti di violenza, anche minimi, nei confronti degli arbitri rischia le stesse pene di chi aggredisce gli agenti di pubblica sicurezza, compreso il carcere fino a 16 anni. Ho avuto la grande opportunità di esporre un tema così centrale, con l'ausilio anche dei video, davanti al vicepremier Antonio Tajani e a tanti parlamentari. La modifica credo fosse indispensabile, non solo per tutelare gli arbitri ma pure per tutti gli addetti ai lavori: calciatori, dirigenti, presidenti di società e allenatori, che tanto fanno per portare avanti uno degli sport più amati quale è il calcio. Tanti di loro mi hanno detto: “Finalmente si cambia”».
Come si è arrivati a questo passaggio?
«La politica nazionale si è dichiarata “presente”, grazie a un grande lavoro di intenti. Ma soprattutto grazie al nostro presidente nazionale Antonio Zappi, che ha svolto un grande lavoro incessante di incontri e interlocuzioni a partire dal primissimo giorno in cui è stato eletto, in particolare con il Ministro dello Sport Andrea Abodi e con molti altri parlamentari che hanno creduto che potesse finalmente scriversi questa importante pagina di storia».
Per quanto riguarda la sezione Aia di Cagliari, quali iniziative avete in programma? Di recente se ne sono tenute due.
«Si sono conclusi due eventi molto importanti per la nostra sezione. Il primo è i 95 anni dalla fondazione, con un evento che ha visto partecipare la componente del comitato nazionale Valentina Finzi, il presidente del Coni Sardegna Bruno Perra, del Comitato Regionale Sardegna Gianni Cadoni e del Cra Sardegna Roberto Branciforte. In questo evento abbiamo premiato Marta Bonaria Atzori come unico osservatore ad aver visionato 97 gare di Serie A, e unica osservatrice internazionale tuttora in attività. Con lei Piergiuseppe Farneti, unico assistente arbitrale sardo ad aver diretto una finale di Champions League, Giuseppe Buluggiu unico arbitro di futsal ad aver diretto una gara del Mondiale e per chiudere Giuseppe Collu, primo arbitro della sezione di Cagliari ad aver diretto gare in Serie A. L’indomani abbiamo svolto il secondo evento, che è stato il quarto Memorial Claudio Deiana. Ha visto confrontarsi in un torneo di calcio a 8 maschile, calcio a 5 femminile e una gara podistica circa 300 arbitri sardi provenienti da tutte le sezioni sarde».
La stagione appena conclusa ha visto tante partite a tutti i livelli, dalla Serie A in giù. Quali sono i numeri?
«Come sempre la nostra stagione a livello di ots è stata veramente impegnativa. Siamo riusciti a designare 2402 gare suddivise tra calcio a 11 e futsal, designando per lo più arbitri sempre più giovani per la quasi totalità al di sotto dei 18 anni, ma preparati e motivati. Sono felice dei passaggi avvenuti di Valeria Spizuoco come assistente in Can C e di Fabio Loni nella Can 5 Elite. Ci tengo a complimentarmi con tutti gli associati per le meritate conferme nei ruoli nazionali. Un grazie anche a chi lascerà i ruoli nazionali, ma che ha portato in questi anni il nome della nostra sezione e della Sardegna».
Come sarà strutturato il lavoro della sezione nel 2025-2026?
«Il nostro lavoro sarà sempre strutturato nello stesso modo. Senza stravolgimenti partiremo con i raduni di inizio stagione, dove tutti gli arbitri possono apprendere le nuove disposizioni di inizio stagione e sostenere i consueti quiz tecnici e atletici. Poi, durante l’anno, tanto tanto lavoro di formazione con le riunioni tecniche e gli allenamenti al polo atletico. Come dico sempre, il lavoro paga e i nostri arbitri sono consapevoli che solo con la fatica e l’impegno i risultati arriveranno. Ovviamente non mancheranno attività conoscitive e di promozione per il corso arbitri nelle scuole della provincia, nelle società con il doppio tesseramento, questo con l’intento di garantire ai giovani una corrente informazione su questa grande opportunità di crescita umana e sportiva. Ci tengo a precisare che in Sardegna ci sono nove sezioni arbitrali: oltre a quella di Cagliari, che mi onoro di rappresentare, quelle di Carbonia, Oristano, Ozieri, Sassari, Olbia, Tortolì, Nuoro e Alghero. E chi volesse intraprendere il percorso per iscriversi al corso può compilare il form sul sito dell’Aia, che lo indirizzerà alla sezione più vicina».