È sempre Leonardo Pavoletti l'uomo della provvidenza per il Cagliari nei minuti finali. Come a Bari al 94' spunta lui, stavolta per pareggiare, e al 97' completa il clamoroso ribaltone da 0-3 a 4-3 sul Frosinone che vale la prima vittoria dei rossoblù in questa Serie A. 

«Ci voleva», il suo sollievo appena dopo aver definito i tre punti. «Avevamo approcciato la partita, abbiamo pagato il primo e secondo errore: sembrava di nuovo stregata, fra il rigore sbagliato e il palo. Una partita divertente con tanti errori, ma alla fine il cuore del Cagliari è uscito fuori». Per lui anche le scorse settimane sono servite per arrivare a questo risultato: «Siamo riusciti a scavare dentro di noi per trovare i dettagli che ci mancavano, oggi con un pizzico di fortuna li abbiamo presi e deve dare il via a un nuovo campionato. Non è un nuovo corso: con gli errori delle precedenti partite stiamo arrivando a un nuovo assetto in campo. Tutto serve per la salvezza».

Gli errori. Pavoletti non capisce cosa non abbia funzionato fino al 71': «Ci alleniamo bene, non so. Questa vittoria leva un po' di ruggine, ma ora abbiamo un'altra partita in casa da sfruttare. Sassolini da levare? Il giusto. Arrivo a una certa età dove vorrei giocare di più, però sento delle cattiverie eccessive. Sono uno che dà tutto se gioca o non gioca, cerco di fare gol e ogni tanto ci spolveriamo qualche parolaccia di dosso». E per Pavoletti c'è anche l'ovazione dei 15.936 della Domus: «Cagliari è casa mia, è il minimo che posso fare per loro. Purtroppo l'età, la condizione e questo caldo non mi aiutano, ma lavoriamo per arrivare a questa salvezza che ci meritiamo».

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