"Sciopero? Sto cercando di evitarlo ma si sappia che se un giorno qualcuno arriva al campo e non trova l'arbitro non rimanga sorpreso, le sezioni non ce la fanno più".

Queste le parole, dure, di Marcello Nicchi ai microfoni di "Radio anch'io Sport" su Rai Radio1.

Il presidente dell'Associazione italiana arbitri ha parlato della sua preoccupazione sulla possibilità di una riforma che privi i "fischietti" del 2% dei voti in Consiglio Federale e nelle assemblee elettive.

"All'estero in Spagna, Germania e Inghilterra, gli arbitri partecipano alle elezioni del presidente federale. Nell'Aia c'è una parte tecnica che va in campo e una politica che sono i dirigenti che sono eletti. Vogliono indebolire il peso politico degli arbitri? Questo vuol dire minare la nostra partecipazione, l'indipendenza, la terzietà: potrebbe essere l'inizio di una nuova Calciopoli", ha continuato.

Ha poi spiegato il riferimento allo scandalo che ha travolto il mondo del calcio italiano nel 2006: "Il nesso con Calciopoli è che qualcuno vuole mettere le mani sugli arbitri. Significherebbe che ognuno poi direbbe la sua nel modo di designare, nella crescita e nell'organizzazione. Noi oggi siamo bravi perché siamo autonomi e terzi. Oggi gli arbitri sono una garanzia per tutti, c'è una trasparenza e un lavoro riconosciuto. L'arbitro deve votare, è un principio democratico; dove sta scritto che non dobbiamo esercitare un diritto democratico".

Ha inoltre elogiato la classe arbitrale italiana: "Ieri si è confermato che i nostri arbitri sono di grande valore e spessore tecnico sono il fiore all'occhiello di una Federazione che allo stato attuale non esiste".

"BUFFON? SBAGLIATO MINACCIARE L'ARBITRO" - Nicchi ha infine commentato il caso dell'espulsione del portiere della Juventus Gigi Buffon durante la partita di ritorno dei quarti di Champions League contro il Real Madrid.

"La vicenda dell'espulsione di Buffon e le parole rivolte all'arbitro Oliver a fine gara? A livello generale non mi permetto di dare giudizi di tipo tecnico, dico solo che Buffon è un grandissimo campione che si avvia a una grande carriera dirigenziale ma quando stiamo a certi livelli si deve stare attenti a quello che si dice perché ci sono i ragazzini che ascoltano. Poi le parole sono dovute forse al momento e alla tensione. Io avrei difeso l'arbitro che non può essere minacciato", ha detto Nicchi.

E sull'opportunità o meno di designare l'inglese per una gara così delicata, il presidente dell'Aia ha concluso: "Direi di sì, se ci sono i segnali di una persona di grande affidamento. Le valutazioni vanno fatte come per i calciatori, chi fa il designatore segue l'arbitro nella sua crescita giorno dopo giorno. Collina avrà fatto le proprie valutazioni ritenendolo all'altezza".

(Unioneonline/F)

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