«Lasciare io? Sono convinto e lo sono quasi il 99% degli addetti ai lavori, dei delegati che mi ha dato fiducia solo qualche mese fa: quindi non capisco, non vedo diciamo possibilità di mollare in un momento così delicato». Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a Parma nel corso del festival della Serie A e a due giorni dall’imbarazzante sconfitta per 3-0 contro la Norvegia.

«Alcuni attacchi li ritengo emblema di un immobilismo, sono strumentali e inutili, studiati a mirati» ha aggiunto. Sulla disfatta di venerdì a Oslo, Gravina è molto duro: «Si può perdere, ma bisogna capire come si perde, un approccio diverso che solleticava quel fuoco dentro a cui speso fa riferimento Gigi Buffon poteva e doveva dare un epilogo diverso. Capire come si perde, quel modo non lo accetto».

Domani alle 20.45, a Reggio Emilia, l’Italia giocherà contro la Moldavia e dovrà per forza ottenere un risultato positivo, per evitare di mettere a rischio ulteriormente la qualificazione ai Mondiali del 2026. «Non c'è spaccatura, c'è non molta lucidità anche per stanchezza fisica. Noi dobbiamo andare al Mondiale e ci sono tante altre partite. Io in questa squadra e in questo progetto credo», ha concluso Gravina.

Sul futuro di Spalletti, Gravina inizialmente aveva rinviato il discorso. Poi però l’annuncio dell'esonero dato dallo stesso commissario tecnico (uscente). «Con Luciano stiamo parlando e dobbiamo trovare la migliore soluzione per un rilancio che parte da domani sera», aveva detto Gravina. «Non c'è un appuntamento fissato, c'è un continuo contatto con Luciano, siamo stati insieme fino a tardi, gli scenari sono diversi, lui è molto responsabile e gli faccio i complimenti. Rispettiamo il nostro ct, poi vediamo cosa verrà fuori».

(Unioneonline)

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