Il calcio in lutto. Dall'Argentina è arrivata la notizia della morte di Diego Armando Maradona.

L'ex campione argentino, 60 anni, sarebbe rimasto vittima di complicazioni legate al recente intervento al cervello, cui era stato sottoposto in una clinica di Buenos Aires.

Giocatore simbolo del Napoli, campione del mondo con la Nazionale argentina, è stato uno dei giocatori più forti di tutti i tempi.

Grande il cordoglio in tutto il mondo: sono già migliaia e migliaia i messaggi di cordoglio di tifosi e appassionati di sport che stanno invadendo i social network per ricordare El Pibe de Oro.

Un soprannome - Il piede d'oro - che Diego si è guadagnato sul campo, sin da bambino, quando, nato da una famiglia povera in un barrio di Lanùs, cominciò a fare il raccattapalle alle partite dell'Argentinos Junior e al contempo il funambolo, grazie alle sue grandi doti di palleggiatore, che iniziò a sfoggiare sin da bambino.

Poi le giovanili nell'Argentinos, il debutto nella massima serie in patria e il passaggio al mitico Boca Juniors. Qui si fece notare dal Barcellona, dove approdò nel 1982, rimanendo due anni.

Maradona con la Coppa del Mondo 1986
Maradona con la Coppa del Mondo 1986
Maradona con la Coppa del Mondo 1986

Ma l'apice della carriera lo toccò negli anni successivi, quando sbarcò nel Napoli del presidente Ferlaino e dell'allenatore Ottavio Bianchi, trascinandolo, nel 1987, a vincere il primo storico scudetto, evento epocale, bissato poi nel 1990, che lo rese un vero e proprio re moderno nei cuori di tutti i partenopei.

Nel 1986 un'altra consacrazione, quella con la Nazionale, che anche in questo caso guidò da protagonista alla vittoria del mondiale in Messico, grazie a reti rimaste nella storia. Indimenticabile, ad esempio, la doppietta contro l'Inghilterra: una rete realizzata con malizia con la mano (la famosa "Mano de Dios"), l'altra - a fugare ogni polemica - dribblando praticamente tutta la squadra avversaria.

Anni di gloria, che furono bruscamente interrotti dalle ripetute positività alla cocaina, che gli costarono lunghi periodi di squalifica. Come quella arrivata nel corso del Mondiale di Usa 94. Una fine, sportiva, ingloriosa per un mostro sacro del calcio mondiale.

Maradona (Ansa)
Maradona (Ansa)
Maradona (Ansa)

Negli anni successivi, tra eccessi e ricoveri, alti e bassi, polemiche, litigi e guai con il Fisco (anche in Italia) provò la carriera di allenatore, senza mai riuscire davvero a sfondare. La sua ultima esperienza da mister è stata quella sulla panchina del Gimnasia La Plata. Poi ancora problemi di salute e l'ultimo intervento al cervello.

"E' il momento più difficile della sua vita", aveva detto il suo avvocato, dopo le dimissioni dall'ospedale.

Quel momento difficile che ora si è tramutato nella triste notizia che ha lasciato affranti milioni di tifosi e appassionati di calcio.

Perché l'uomo Diego Armando Maradona ha avuto molte ombre e debolezze, attirandosi dietro anche aspre antipatie per i suoi eccessi e i suoi errori.

Ma per chi ama il pallone Diego Armando Maradona è stato insindacabilmente, solo e soltanto, uno dei più grandi, se non il più grande, giocatore che abbia mai messo piede su un campo da calcio.

(Unioneonline/l.f.)

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Addio Maradona: il campione argentino morto a 60 anni
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Con la maglia del Napoli
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Il gol con la "mano de Dios" ai Mondiali 1986
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Con la Coppa del Mondo
Con la Coppa del Mondo
Con la Coppa del Mondo
Nelle vesti di allenatore
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Con Fidel Castro
Con Fidel Castro
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Con Pelè
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Un tifoso in Argentina: Maradona è stato un eroe per tanti ragazzi dei poverissimi barrios
Un tifoso in Argentina: Maradona è stato un eroe per tanti ragazzi dei poverissimi barrios
Un tifoso in Argentina: Maradona è stato un eroe per tanti ragazzi dei poverissimi barrios
Durante un match con la maglia del Boca
Durante un match con la maglia del Boca
Durante un match con la maglia del Boca
(Foto Ansa)
(Foto Ansa)
(Foto Ansa)

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La morte di Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi: domani su L'Unione Sarda uno speciale di due pagine sulla vita e le imprese del Pibe de oro.
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