"Gli stadi di calcio? Non sono luoghi adatti alle donne". A dirlo è il presidente della Federazione del pallone dell'Iran, Mahdi Taj, intervenuto - a gamba tesa, è proprio il caso di dirlo - nel dibattito in corso nel Paese sull'opportunità di consentire alle iraniane di assistere agli eventi sportivi, comprese le partite di calcio, negli stadi o nei palazzetti.

Taj avrebbe anche aggiunto che la questione non è una priorità né per le donne né per la società iraniana.

Il divieto, in vigore da 38 anni, è stato imposto dalle autorità religiose a seguito della rivoluzione islamica del 1979.

Il governo del presidente moderato Hassan Rohani è contrario, ma finora non è riuscito a imporre la propria linea sul clero conservatore, da sempre a favore.

La protesta contro gli stadi tabù per le donne è tornata in auge dopo la partita di qualificazione alla Coppa del Mondo che si è disputata il 5 settembre tra Iran e Siria a Teheran. In quell'occasione alle siriane è stato permesso assistere alla partita, mentre le iraniane sono rimaste fuori dallo stadio.

(Redazione Online/m.c.)
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