Una partenza shock del tutto inattesa e un brivido finale, ma è buona la prima a Euro 2024 per l’Italia di Spalletti, che vince in rimonta contro l’Albania e convince almeno per un’ora. La Nazionale azzurra tiene sempre il pallino del gioco, mostra buone trame e costruisce diverse occasioni da gol, ma non riesce a chiudere la partita, abbassa i ritmi nella ripresa e nel finale rischia la beffa.

Al Westfalenstadion di Dortmund  finisce 2-1, e risulta decisivo proprio Nicolò Barella, che firma il gol vittoria in seguito al vantaggio albanese di Bajrami, arrivato dopo soli 24 secondi, e al pareggio azzurro di Bastoni.

LE FORMAZIONI

Spalletti scioglie i dubbi della vigilia sul centrocampista sardo, lo mette in campo e schiera la squadra con un 4-2-3-1:  Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Dimarco; Barella, Jorginho; Chiesa, Frattesi, Pellegrini; Scamacca.

La Nazionale di Sylvinho risponde con un modulo identico, infarcito di calciatori che militano in Serie A: Strakosha; Hysaj, Ajeti, Djimsiti, Mitaj; Asllani, Ramadani; Bajrami, Asani, Seferi; Broja.

LA CRONACA

Partenza choc per gli azzurri, che dopo 23 secondi sono già sotto. Il gol più veloce subito nella storia della Nazionale parte da uno scellerato retropassaggio su fallo laterale di Dimarco che diventa un assist per Bajrami, che non ci pensa due volte e conclude in porta battendo Donnarumma.

Immediata la reazione dell’Italia con una gran giocata di Chiesa, Pellegrini all’altezza del dischetto spreca calciando alto sopra la traversa. All’11’ arriva il meritato pari con colpo di testa di Bastoni, appostato sul secondo palo su cross di Pellegrini su azione da corner. Al 17’ il colpo da biliardo di Nicolò Barella, in dubbio fino a ieri: il centrocampista sardo, già a segno contro il Belgio agli scorsi Europei (fu il primo gol sardo nella storia della fase finale di Europei o Mondiali), raccoglie al limite una respinta della difesa albanese e di prima intenzione con un gran esterno destro di controbalzo trova la traiettoria vincente. È la giocata che deciderà la partita.

Gli azzurri mostrano un ottimo giro palla e dominano la partita, Barella (migliore in campo secondo noi) è l’uomo ovunque, non lesina qualità e quantità delle giocate, offensive e difensive, mentre Chiesa (che ha ricevuto il premio Uefa come migliore in campo) è a tratti immarcabile. Passata la mezz’ora c’è un’enorme occasione per Frattesi, che su assist di Scamacca supera il portiere con un pregevole colpo sotto, ma la palla si stampa sul palo. Azzurri ancora vicini al gol nel finale del primo tempo con Scamacca (parata di Strakosha a tu per tu) e Pellegrini (colpo di testa a lato). In mezzo, un tentativo degli albanesi con Asani.

Nella ripresa l’Italia continua a controllare il match senza troppi problemi ma abbassa il ritmo e le occasioni da rete diminuiscono, così il risultato resta in bilico fino alla fine. Gli azzurri creano più volte i presupposti, molto meno vere e proprie chance per andare a segno. Ci provano Scamacca e poi Chiesa al 59’, con un gran sinistro a fil di palo.

Il primo a rimescolare le carte con due cambi a metà ripresa è il ct albanese (Laci per Seferi e Hoxha per Asani). Dopo pochi minuti cambia anche il centravanti: dentro Manaj per Broja, annullato dai centrali azzurri. Spalletti (siamo al 77’) invece inserisce Cristante per Pellegrini e Cambiaso per Chiesa, che aveva appena subito una botta.

Quindi è Dimarco con un’azione personale e un tiro da fuori a impegnare Strakosha. Altri due cambi all’83’, Darmian per Dimarco e Retegui per Scamacca. Poco dopo un brivido corre sulla schiena dei tifosi azzurri quando Manaj ha un ottimo controllo alle spalle di Calafiori e si presenta a tu per tu ma viene neutralizzato dal corpo di Donnarumma che riesce a deviare quel tanto che basta. Grande chance che è un monito a una buona Italia che ha abbassato il ritmo nella ripresa e non è riuscita a chiudere la partita. E Spalletti lo sa, dopo la prima ottima ora di gioco infatti il ct ha iniziato a innervosirsi in panchina.

Per fortuna il tiro di Manaj è l’unico vero pericolo, poi c’è tempo per un’invasione di campo e per l’ultimo cambio, Folorunsho al posto di Barella. L’ultimo tentativo prima del fischio finale, senza pretese, è di Mitaj. Finisce così, 2-1, e ora testa alla Spagna, che ha battuto 3-0 la Croazia e che gli azzurri affrontano giovedì 20 giugno alle 21.

(Unioneonline/L)

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