Quando si alza dalla panchina, gli avversari iniziano a tremare. E i tifosi del Cagliari a sperare, qualunque sia il risultato. Perché se tre indizi fanno una prova, Leonardo Pavoletti è ufficialmente diventato ieri l’uomo della provvidenza.

Tutto ha inizio l’11 giugno, quando il centravanti apre una sliding door che cambia il futuro e il presente del Cagliari. Al 94’, nella finale di ritorno degli spareggi playoff, al San Nicola di Bari piazza la zampata che vale il ritorno in Serie A quando nessuno più ci sperava.

Passiamo al 29 ottobre: rimonta pazzesca del Cagliari che ribalta uno 0-3 casalingo con il Frosinone portando a casa la prima vittoria in questo campionato. Dopo le reti di Oristanio e Makoumbou arriva lui, rigorosamente nel recupero: al 94’ e al 96’ trova la doppietta che vale tre punti.

E poi ieri: Lapadula trova il pareggio nel finale di una gara soffertissima contro il Sassuolo e ancora “Pavoloso”, addirittura al 98’, nell’extrarecupero, trova una meravigliosa acrobazia che porta altri tre punti di platino che mettono momentaneamente i rossoblù fuori dalla zona retrocessione.

A 35 anni e con una grande concorrenza in attacco, Pavoletti gioca poco. Ma sa rendersi utile, tanto che 5 dei 13 punti racimolati dal Cagliari in queste prime 15 giornate di campionato arrivano grazie ai suoi gol allo scadere.

Ranieri se lo gode: «Leonardo è incredibile, fa sempre gol pesanti. Si arrabbia perché lo faccio giocare poco, ma sa che le mie scelte sono per il bene della squadra e della sua carriera, poi quando regala queste gioie è meraviglioso». Lui, quando Gasperini a Dazn lo esalta, fa autoironia: «Questa è fortuna mister, ho i piedi al contrario, ma negli ultimi 8 minuti a volte divento Van Basten».

E il Cagliari lo celebra sui social mettendolo nei panni di uno dei personaggi più terrificanti del cinema. Quelli di Jack Torrance, il protagonista di “Shining” interpretato da Jack Nicholson. Quando scocca il 90’ l’ascia più famosa del mondo cinematografico distrugge la porta e dal buco spunta la testa di “Pavoloso”, il terrore dei difensori avversari. Soprattutto quando si avvicina il fischio finale.

(Unioneonline/L)

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