Un altro 1-0, ma stavolta a sfavore: dopo quello col Verona quello di Firenze. Ma Davide Nicola, dopo Fiorentina-Cagliari, trova buone indicazioni: «Dà maggiore consapevolezza», afferma. «Abbiamo doppiato gli avversari per xG, avuto più possesso palla e fatto meglio nel secondo tempo. Abbiamo inserito caratteristiche diverse, che magari nel primo tempo non sarebbero state sviluppate così: la partita è stata giocata e interpretata con la giusta consapevolezza, tanto che a fine partita ho detto ai ragazzi che quando aumenteremo questo tipo di strafottenza per giocare a prescindere dall’avversario e da casa/trasferta i punti arriveranno. Perché sfido chiunque a dire che il Cagliari non avrebbe meritato almeno un punto».

Nicola recrimina per l’1-0: «Per me il gol è in fuorigioco attivo perché Kouamé disturba alla grande, ma lo si accetta con grande serenità», la spiegazione dell’allenatore del Cagliari. «E non secondo me: se si ferma l’immagine è così, incide eccome sul tiro. Ciò non toglie che non dico che abbiamo perso perché è stata fatta questa scelta. Quello che dico è che Cataldi la mette all'incrocio mentre noi, sulla stessa azione, troviamo una deviazione. Nel secondo tempo dovevamo trovare a migliorare ancora più qualità nello sviluppo del gioco, soprattutto nell'ultimo passaggio e nella deviazione a rete. Ma bisogna far notare come le rose fossero costruite per obiettivi diversi. Il nostro obiettivo non è solo accontentarsi di fare prestazioni importanti, ma voler fare punti anche in un campo come quello di Firenze».

Nicola indica il cambio di Viola all’intervallo di Fiorentina-Cagliari: «Nel primo tempo Nicolas non è riuscito a farci ripartire con la qualità che sappiamo ha», dichiara. «Nel secondo è entrato un giocatore come Gaetano, poi la strategia di gioco era mantenere un ritmo di gioco veloce per trovare l’imbucata a destra negli spazi che solitamente la Fiorentina concede. Voglio che la squadra sia sempre più consapevole che in queste partite può prendere punti: poi possiamo perdere, ma bisogna alzare l’asticella».

© Riproduzione riservata