Una vita dedicata al calcio inseguendo la sua passione, dai Cosmos alla Fiorentina: Joe Barone è morto oggi a Milano in seguito al grave malore che l’aveva colpito domenica alla vigilia della sfida fra Atalanta e Fiorentina, poi rinviata.

Il dg della Fiorentina, che domani avrebbe compiuto 58 anni, era stato ricoverato nella terapia intensiva cardiochirurgica dell'ospedale San Raffaele di Milano ma le sue condizioni erano apparse subito molto gravi. Oggi, l’annuncio della morte è arrivato proprio dal Club Viola in una stringata nota. «Con un dolore profondo e immensa tristezza, la Fiorentina oggi perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del Club e che non sarà mai dimenticata», si legge fra le righe, in cui viene sottolineata la «terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori», e ancora «un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili».

Barone è stato il braccio destro di Rocco Commisso a Firenze praticamente da subito. Ma il rapporto tra i due era cominciato molto prima. «In questi anni lui mi ha dato una grossa mano ed è giusto dargli un meritato riconoscimento, quindi da oggi sarà il nuovo direttore generale della Fiorentina ed entrerà nel consiglio di amministrazione». Così, pochi mesi dopo l'acquisto del club dai Della Valle, Commisso ne aveva annunciato la nomina a suo braccio destro nella società viola, rafforzando un legame e una collaborazione decollate alcuni anni prima.

Nato a Pozzallo, in Sicilia, il 20 marzo 1966, Barone all'età di otto anni si era trasferito con la famiglia negli Stati Uniti, a Brooklyn. Terminati gli studi aveva iniziato una carriera nel settore bancario-finanziario interrotta dopo l'incontro con il magnate italoamericano di origine calabrese che lo aveva inserito nella sua società di telecomunicazioni Mediacom e successivamente nominato vicepresidente nel 2017 dei New York Cosmos, subito dopo averne acquisito la quota di maggioranza salvandoli dal fallimento.

Il manager siciliano, sposato alla signora Camilla, quattro figli (Pietro che un anno fa lo ha reso nonno, Salvatore, Giuseppe ex calciatore di Ascoli, Perugia e Salernitana, e Gabriella) è stato l'uomo di Commisso in tutto e per tutto nel mondo del calcio.

L'imprenditore, dopo averlo inviato a Firenze in sua vece in attesa di chiudere la trattativa con i Della Valle, gli aveva poi affidato la gestione e conduzione della Fiorentina fin dai primi tempi, a dimostrazione della completa fiducia e stima. Era Barone a rappresentare il club viola nei consigli di Lega, era sempre lui a occuparsi in prima persona del mercato ma pure dei progetti del Viola Park e della vicenda stadio.

In alcuni casi le sue decisioni e le sue esternazioni avevano suscitato critiche e polemiche ma Commisso si è sempre schierato dalla sua parte: «Più i miei dirigenti vengono criticati, più Rocco starà loro vicino, questo è il mio metodo» ha sempre risposto il patron viola. 

Fra i primi ad esprimere profondo cordoglio per la morte di barone anche il Cagliari Calcio con una nota in cui il club ha voluto ricordare la persona «schietta e leale», il «dirigente sportivo illuminato, che in questi anni con le sue competenze e il suo entusiasmo ha saputo dare impulso alla crescita della serie A».

I funerali verranno celebrati negli Stati Uniti mentre sabato una messa si terrà a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove il dg viola era nato il 20 marzo 1966.

La camera ardente per l'ultimo saluto a Joe Barone, fa sapere la Fiorentina sui suoi canali, sarà aperta mercoledì dalle 9 alle 21 al Viola park, «nel piazzale tra la Cappella di Santa Caterina ed il Padiglione eventi».

(Unioneonline/v.l.)

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