In un'intervista rilasciata alla Cnn sul tema del razzismo, Paulo Dybala è tornato a parlare di quanto accaduto a Moise Kean durante la partita contro il Cagliari del 2 aprile dell'anno scorso, quando venne preso di mira dai tifosi rossoblù dopo un'esultanza provocatoria: "Devo dire che Allegri e Bonucci sbagliarono le parole da utilizzare: non sono assolutamente razzisti, ma in casi come questi bisogna stare attenti al messaggio che si manda".

"In molti stadi italiani c'è questo problema, è successo anche a Balotelli e a Pjanic, penso che siano necessarie sanzioni più severe e se non ci penseranno le istituzioni saremo noi giocatori a dover far sì che questi episodi vengano cancellati. Siamo uno dei più grandi campionati del mondo, milioni di persone ci guardano e se vedono che non viene

intrapresa nessuna sanzione contro il razzismo, i razzisti sono incoraggiati a continuare. Chi di competenza deve agire,

altrimenti in breve tempo saranno i giocatori a farlo, decidendo di lasciare il campo o di non giocare, mi sembrerebbe giusto, non si può andare avanti così", ha dichiarato il giocatore juventino.

"La mia famiglia mi ha educato in un certo modo, senza fare distinzioni sulla pelle, ma è evidente che non tutti la pensino così e che ci sia un problema - ha poi aggiunto - e penso che dovrebbe essere la Federazione a dover prendere provvedimenti, servono pene più severe. Se non lo fanno, tocca a noi calciatori o agli arbitri agire in prima persona, lasciando il campo o interrompendo la partita".

(Unioneonline/F)
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