A poco più di ventiquattro ore dal derby vinto 3-1 con la Torres, uno dei tanti volti della felicità in casa Olbia è quello di Daniele Dessena. Il centrocampista arrivato in Gallura a gennaio ieri ha collezionato la presenza numero 500 fra i professionisti (incluse quelle da fuoriquota in Primavera), con una vittoria di spessore in una partita molto sentita.

«Sapevamo che sarebbe stata difficile, i derby sono sempre a sé e ci servivano punti per la classifica», segnala ospite di Lorenzo Piras a "L'Informatore Sportivo" su Radiolina. «Dopo il gol siamo stati bravi a non scomporci, l'avevamo preparata bene e in campo eravamo sicuri di quanto fatto durante la settimana. L'esperienza e l'estro di Ragatzu hanno avuto un peso, ma il merito è di tutti e della grande atmosfera allo stadio». Dessena esterna le sue sensazioni date dall'aver battuto la Torres: «La rivalità, avendo fatto dieci anni a Cagliari, l'ho percepita. Mi sono sentito ragazzino, anche in campo: è stato bello. Non vedevamo l'ora di giocarla, fare bene e vincere». Su Ragatzu, già suo compagno al Cagliari e mattatore con una doppietta: «Ogni allenamento dà l'anima, ha sposato il progetto in maniera devastante e aiuta i compagni. È un ragazzo d'oro, poi calcisticamente è un fuoriclasse. Non so perché non sia rimasto ad alti livelli, ma me lo coccolo bene». Per l'Olbia tre punti chiave per la salvezza: «Per come siamo messi dobbiamo cercare di vincere tutte le partite. Questa dev'essere la mentalità, c'è un gruppo unito che vuole raggiungere l'obiettivo».

L'avversario. È uscita senza punti dal "Nespoli" la Torres, che si era presentata al derby sopra in classifica.

Una bandiera come Tore Pinna, ora preparatore dei portieri rossoblù e ieri in panchina, dà la sua analisi: «Si è visto che l'Olbia aveva fame di vittoria, è questo che fa la differenza. La salvezza tranquilla non esiste: sono nove battaglie e devi andare col coltello fra i denti, perché altrimenti con un passo falso ti ritrovi dietro. Devi andare a fare quanti più punti possibili». Da parte sua ci tiene a mandare «un ringraziamento a quelle persone che non fanno parte dei gruppi e sono venute a tifarci», sulla questione del pubblico e delle restrizioni.

L'ex. Oggi a Pescara annunciato per la terza volta Zdeněk Zeman. Dessena lo ha avuto al Cagliari nel 2014-2015 e lo ricorda: «È stato un anno molto complicato e bastava poco per la salvezza, ma molti suoi allenamenti e il suo modo di interpretare calcio mi sono serviti e me li porto dentro. Mi ha dato qualcosa».

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