"Non c'è alcun problema di salute per la mia famiglia, lascio perché mi mancano e anche io manco a loro. Qui al Boca la nuova dirigenza mi ha mostrato affetto e ha cercato di trattenermi, mi hanno anche offerto aiuto per risolvere quello che mi sta succedendo, ma la decisione è definitiva. Devo tornare a casa mia".

Così Daniele De Rossi, in conferenza stampa, ha spiegato la decisione di lasciare il Boca Juniors nonostante il contratto ancora in essere.

"Non voglio entrare nei dettagli delle questioni familiari - ha aggiunto il centrocampista romano - ma la mia figlia più grande, di un altro matrimonio, è rimasta in Italia. E una ragazza ha bisogno che suo padre le sia vicino. In teoria, potrebbe essere in pericolo e io devo avvicinarmi a lei: qui siamo lontani, fare 14 ore di volo non è come andare in auto da Trigoria a casa. Non ci sono altre ragioni, se avessi avuto 25 anni avrei deciso in altro modo".

De Rossi sottolinea anche il suo forte legame con il club argentino, nonostante abbia giocato solo sette partite segnando un gol: "Saluto una squadra che mi è entrata nel cuore, le persone che ho trovato qui hanno trasformato questa esperienza in qualcosa di magico, mi hanno accolto come se fossi un fratello. La Bombonera poi è qualcosa di veramente speciale, mi dispiace solo non aver potuto dare di più sul campo".

"È stato molto difficile per me lasciare - ha detto ancora - ora vorrei allenare". E infine: "Ho dato alla dirigenza tutti i dettagli del perché ho preso questa decisione, più di quelli che ora ho detto a voi della stampa".

Una breve battuta anche del presidente del Boca Jorge Amor Ameal: "Oggi dobbiamo salutare De Rossi, ma non è per motivi calcistici o mancanza di affetto per il Boca. In poco tempo ho conosciuto un grande essere umano, basta guardarlo per capire quanto sia onesto".

Anche l'amico Nainggolan ha commentato l'addio di De Rossi: "L'ho sentito una settimana fa e mi aveva parlato dei suoi infortuni, ma mi aveva detto di avere ancora voglia di giocare. Mi sembra una notizia strana, ho letto anche di problemi personali".

Ancora: "È un amico e gli faccio un grosso in bocca al lupo: lui ha troppa intelligenza per restare fuori dal mondo calcistico, era un allenatore in campo, penso sia fatto per diventarlo".

(Unioneonline/L)
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