Diciannove gol, fra cui uno memorabile in rovesciata contro l'Ancona, il titolo di capocannoniere del Girone B di Serie C e la salvezza in anticipo dell’Olbia. Per Daniele Ragatzu la stagione appena conclusa è da incorniciare e il futuro sarà sempre in Gallura: «Non vedo l’ora di riiniziare, penso solo all’Olbia», ha detto ospite di Lorenzo Piras a “L’Informatore Sportivo” su Radiolina, ricordando anche il recente rinnovo.

«Penso che questa stagione sia stata una bella soddisfazione, anche per quello che è successo fuori dal calcio. Poi, per l’umiltà che ho, dico sempre che ci vuole anche fortuna, ma una piccola soddisfazione me la sono tolta. A Olbia mi hanno dato grandissima fiducia, che ho apprezzato tantissimo e spero di ripagare: lì mi sento a casa». Con una dedica speciale: «A mio papà, che è stato un maestro per noi». E ai tanti che si chiedono perché non abbia fatto una carriera migliore prova a dare una spiegazione: «Magari ci sono stati errori miei, o qualcosa di caratteriale. Puoi piacere o non piacere ad allenatori e presidenti, poi se tutto va bene sei bravo altrimenti no: devi sempre dimostrare».

Famiglia unita. Il collegamento anche il fratello maggiore Mauro Ragatzu, che a quarant’anni continua a fare gol: gioca in Eccellenza al Sant’Elena, domenica sarà atteso dallo spareggio da ex con la Nuorese.

Mauro Ragatzu, attaccante del Sant'Elena (Archivio)
Mauro Ragatzu, attaccante del Sant'Elena (Archivio)
Mauro Ragatzu, attaccante del Sant'Elena (Archivio)

«Ho passato tre anni bellissimi lì, non volevo andare via ma purtroppo ci sono stati problemi economici e nel momento in cui non si rispettano i patti devi fare certe decisioni. Nuoro mi resta nel cuore, ma vogliamo vincere per andare ai playout». Mauro è un idolo per Daniele, ampiamente ripagato: «Mio fratello, se avesse avuto la fiducia che ha avuto a Olbia, avrebbe fatto un’altra carriera. Lui l’anno scorso ha avuto una o due richieste importanti, una dal Bari ora terzo in Serie B. Ero testimone e ho ancora i messaggi di richiesta di Mignani, che lo voleva prendere il 26 gennaio ma era scomparso nostro padre da due mesi e non voleva lasciare l'Olbia. Sono orgoglioso di mio fratello: non guarda solo i soldi ma un ambiente sereno».

Quella di Mauro è l’unica rivelazione, perché Daniele fa sapere quale suo illustre ex allenatore l’aveva contattato dopo il gol valso il 2-2 allo scadere in Sassuolo-Cagliari a dicembre del 2019: «Mi mandò un messaggio Allegri facendomi i complimenti, era contento per me. A livello personale e umano ha fatto un gran gesto».

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