L'Antitrust ha avviato nove procedimenti istruttori nei confronti di altrettanti club di Serie A per "clausole vessatorie nei contratti di acquisto di abbonamenti e singoli biglietti per le partite" di calcio.

Tra le società nel mirino c'è anche il Cagliari, assieme ad Inter, Milan, Roma, Lazio, Juventus, Genoa, Udinese e Atalanta.

Si tratta, in particolare, di clausole che non riconoscerebbero il diritto ad ottenere il rimborso di tutto o parte dell'abbonamento o del biglietto in caso di chiusura dello stadio (o di parte dello stesso) o rinvio della partita. E non riconoscerebbero il diritto dei tifosi ad essere risarciti se gli eventi fossero direttamente imputabili alla società.

"L'attività istruttoria fa seguito - precisa l'Antitrust - al mancato accoglimento dell'invito rivolto dall'Autorità alle nove società lo scorso 8 maggio, tramite una comunicazione di moral suasion con cui era stato chiesto ai club di adottare iniziative dirette a rimuovere le evidenze appena richiamate".

A quell'invito, rivolto a 11 squadre, hanno risposto positivamente solo Bologna e Parma, che hanno modificato le loro condizioni generali di contratto "rimuovendo i profili di possibili vessatorietà". Così per entrami i club emiliani la procedura è stata archiviata.

Le clausole oggetto di istruttoria, spiega l'Antitrust, "potrebbero risultare vessatorie" perché "escludendo o limitando la responsabilità delle società di calcio, parrebbero suscettibili di introdurre un significativo squilibrio a carico dei consumatori nelle prestazioni contrattuali".

E contro i club potrebbe anche partire una class action del Codacons, che si è subito fiondato sulla vicenda: "Finalmente l'autorità ha deciso di vederci chiaro, perché le clausole spesso nascondono condizioni a svantaggio degli utenti. Se saranno confermati gli illeciti saremmo di fronte a un danno per milioni di euro per i tifosi, considerato il gigantesco business generato dal calcio in Italia", afferma il presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi.

Anche il Movimento Consumatori è intervenuto: "I club destinatari del provvedimento eliminino immediatamente le clausole vessatorie, e la Lega Calcio si attivi per evitare che i consumatori subiscano un trattamento contrattuale diverso a seconda della maglia che indossano allo stadio", dichiara Marco Gagliardi del servizio legale dell'associazione.

(Unioneonline/L)
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