Cina, stop alle follie nel calcio: il governo tagli acquisti e ingaggi
Le autorità di Pechino stanno valutando l'introduzione di misure per limitare le 'spese folli' dei team calcistici cinesi.
Lo scrive il Financial Times, citando la principale autorità del settore, la General Administration of Sport of China, che avrebbe puntato il dito contro i recenti trasferimenti record che hanno visto, ad esempio, lo Shanghai SIPG acquistare dal Chelsea il centrocampista brasiliano per una somma vicina a 63 milioni di dollari, oltre all'ingaggio - da parte dei rivali dello Shanghai Greenland Shenhua - dell'attaccante argentino Carlos Tevez con un ingaggio superiore ai 20 milioni di dollari a stagione.
Sul sito dell'autorità un portavoce della GASC ha apertamente invocato maggiori normative oltre al "divieto di siglare contratti troppo onerosi e restrizioni su ingaggi troppo elevati".
Pechino si prepara dunque a porre un "tetto agli ingaggi e agli acquisti per controllare investimenti irrazionali" oltre a un maggiore controllo dei bilanci dei club. In caso di spese eccessive, ha aggiunto, le squadre potrebbero essere escluse dalle competizioni ufficiali mentre i giocatori e gli agenti che dovessero violare le normative rischiano "severe punizioni".
Il timore delle autorità di Pechino - ricorda il FT - è che questi acquisti eccessivamente onerosi in realtà nascondano una vera e propria fuga di capitali all'estero.
A dicembre le autorità di sorveglianza del settore finanziario avevano già annunciato un monitoraggio degli investimenti all'estero con un'occhio particolare ad acquisizioni a prezzi fuori mercato nel settore immobiliare, alberghiero, cinematografico e - appunto - sportivo.