Dopo il lampo che ha squarciato la notte, con un sms inviato direttamente da Miami e pubblicato dal Corriere dello Sport attraverso il quale Massimo Cellino annunciava la sua volontà di gettare la spugna e cedere la società, nel pomeriggio si sono susseguiti gli elementi che hanno confermato la notizia. Il patron rossoblù si appresta a vendere anche se per ufficializzare il tutto attenderà il prossimo 14 febbraio, una data non certo casuale visto che un anno prima aveva dovuto subire l'onta dell'arresto per le vicende legate alla costruzione dello stadio Is Arenas. Manca davvero poco ma ci sono pochi dubbi sul fatto che ormai l'affare sia praticamente concluso con la famiglia Al-Thani che rileverà il 98% del pacchetto azionario lasciando il restante 2% alla famiglia Cellino che in questo modo resterebbe in corsa per eventuali ripensamenti futuri. La svolta nella notte tra mercoledì e giovedì quando Massimo Cellino ha fatto conoscere le sue intenzioni. Il tutto dopo essersi assicurato la società del Leeds United avendo vinto le resistenze non solo della piazza ma soprattutto della Federazione Inglese che, in attesa di conferme ufficiali, ha fatto sapere che non si opporrà all'acquisto. Si aprono, quindi, scenari nuovi per il numero uno rossoblù che dopo ventidue anni di presidenza del Cagliari ha deciso di cercare altri lidi per togliersi ulteriori soddisfazioni. Probabilmente le vicende legate allo stadio, sia il Sant'Elia che Is Arenas, gli hanno fatto perdere quell'entusiasmo e quella passione che lo hanno sempre guidato fin dal suo primo giorno alla guida della più importante società sportiva della Sardegna. Si attendono ora solo i dettagli dell'operazione sempre che, il vulcanico presidente, non decida di ripensarci. Un colpo di scena che sarebbe clamoroso ma non certo da escludere conoscendo il carattere di Massimo Cellino.

IL COMUNE - Dal Comune di Cagliari giungono conferme di contatti informali con i potenziali acquirenti, ma chiaramente con l'amministrazione si parla soltanto della questione Sant'Elia, bene di proprietà comunale. Chi compra, insomma, vuole sapere dal Municipio quale sarà il futuro dello stadio. Anche se ancora non c'è stata una richiesta ufficiale di incontro. La risposta del Comune è scontata: si parte dalle linee generali del progetto di ristrutturazione con l'impianto che potrà ospitare sport e altre attività, ma che non concederà spazio ai centri commerciali. Insomma, se l'unico problema è il terreno di gioco, l'affare potrebbe arrivare presto alla firma. Gli acquirenti conoscono bene problemi del presente e del passato dello stadio Sant'Elia. Ma quello che interessa è probabilmente partecipare, verosimilmente come unici concorrenti, alla gara per il rilancio dell'impianto. In questo senso c'è una delibera di Giunta che ha già tracciato un percorso molto chiaro.
© Riproduzione riservata