Caso falconiere alla Lazio, Lotito: «Niente perdono per Bernabé, mica siamo Cicciolina»
Dopo la vicenda della protesi sessuale, lo spagnolo è rimasto a Formello e spera in un reintegroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«C'è un provvedimento preso dal collegio del codice etico che obbliga a intervenire immediatamente. Il falconiere non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni. Se fai il falconiere e porti l'aquila, non vai a dire in giro che devi eiaculare due volte al giorno. Altrimenti non fai il rappresentante della Lazio ma del casino». Intervenuto durante “La Zanzara” su Radio 24, il presidente della Lazio Claudio Lotito torna sul caso esploso negli ultimi giorni, dopo la foto della protesi peniena pubblicata su X dall’ormai ex falconiere del club biancoceleste Juan Bernabé.
Lotito fa il punto della situazione e ribadisce le ragioni che lo hanno portato alla decisione di licenziare il falconiere spagnolo: «Questo ha fatto un danno, la Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza», dice ancora il presidente del club capitolino. «Ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono». Che attacca anche il medico Gabriele Antonini, che ha impiantato la protesi a Bernabé: «È responsabile, secondo me gli ha fatto pure l'operazione gratis per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Mi dicono che sono arrivate una marea di richieste di fare quella stessa operazione, questa è la Lazio mica stiamo a parlà de Cicciolina! Sono vent’anni che cerco di sdoganare una serie di situazioni di carattere politico, calcio didascalico e moralizzatore».
Quanto al perdono, per Lotito «ci sono delle regole e devono valere per tutti a partire dal sottoscritto. Nella vita se fai il falconiere ti devi dedicare all'aquila e non fare l'attore in giro. Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde delle proprie azioni. Non sono io che posso decidere. La curva ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche genitori. Se non ha capacità di intendere e volere allora deve essere internato. Non è un caso fortuito, è voluto e aggravato dalle interviste». Lotito conclude e spiega che «Bernabé non è un dipendente ma un fornitore, in qualche occasione passata sono stato indulgente ma non avevo avuto intimazioni da parte degli organismi preposti. In questo caso mi hanno comunicato in modo inequivocabile quello che avrei dovuto fare nei suoi confronti e così ho fatto».
Ma, nel frattempo, Bernabé è rimasto chiuso nella propria stanza nel centro sportivo della Lazio, a Formello. Non si dà pace e, in attesa di completare il decorso post operatorio, intende presentare le sue scuse che il presidente Lotito non è disposto a prendere in considerazione, nonostante il pianto del falconiere.
(Unioneonline).