Per Simone Tiribocchi "l'Olbia è una sfida bellissima".

Ieri, l'ormai ex tecnico dell'Under 17 dei bianchi ha diretto alla Basa la prima seduta della prima squadra, che gli è stata affidata dalla società dopo l'esonero di Michele Mignani, arrivato domenica dopo la sesta sconfitta di fila in Lega Pro.

"Non me l'aspettavo, ma non ci ho pensato due volte ad accettare. Ci sta che il gruppo sia giù di morale, a maggior ragione perché quando salta un allenatore ci si sente in colpa, ma dobbiamo reagire ed essere positivi.

C'è da lavorare e i ragazzi lo sanno, ma l'Olbia ha le carte in regola per salvarsi", ha detto. Il debutto del "Tir", come lo chiamavano quando giocava, fino a tre anni fa, scardinando a suon di gol le difese avversarie, non sarà dei più agevoli: sabato i bianchi saranno di scena sul campo della capolista Alessandria.

"Ma sarà una partita difficile anche per loro", assicura l'ex attaccante di Torino, Siena e Atalanta.

A dieci giornate dalla fine del campionato, a +3 sui playout e con gli scontri diretti tutti da giocare, l'Olbia guarda con ottimismo a un obiettivo possibile.

Ma al cambio in panchina deve seguire un cambiamento da parte dei giocatori: dare il 100 per cento, adesso, non basta più.

E chi doveva assumersi delle responsabilità non può più tirasi indietro: ne va del bene dell'Olbia e del progetto del club, per il quale la Lega Pro è di vitale importanza.
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