Esiliato sulla fascia laterale, lontano dal suo territorio di caccia, l'area di rigore. Federico Melchiorri esegue i compiti dettati da Massimo Rastelli senza rimbrotti e mugugni, senza perdere l'efficacia sotto porta che lo ha reso un cannoniere capace di scalare più volte le categorie del calcio italiano. Dal disastro generale dell'Olimpico di Torino lui è uno dei pochi che salva la faccia, anche se impiegato in mansioni più che altro difensive.

È il dio dei numeri che elegge Melchiorri come il miglior attaccante del Cagliari. Tre partite da titolare, tutte in trasferta, 328 minuti giocati e 3 gol realizzati, uno ogni 109 minuti. Senza considerare l'autogol di Handanovic a Milano contro l'Inter che è stato lui a propiziarlo, il gol dell'unica vittoria in trasferta, o che a Roma contro la Lazio nell'unica volta in cui ha tentato di entrare in area si è procurato il rigore che poteva riaprire il match, calciato poi fuori da Borriello.
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