Fabio Liverani è stato esonerato. Alla fine non ha vinto la linea dell’attesa a oltranza. Il Cagliari ha deciso di non temporeggiare oltre, anche perché la scossa che non è mai arrivata. E il 26 dicembre, per l’allenatore scelto a giugno con l’obiettivo di riportare la squadra in Serie A, non è piu la dead line di un’avventura che non è mai davvero decollata, neppure nel legame con la tifoseria, come sottolineato due domeniche fa dalla contestazione di tutta la Domus in occasione del match vinto con il Perugia.

Il tecnico romano, ex capitano della Primavera rossoblù agli albori di una carriera più che fruttuosa con la maglie di Palermo, Lazio e Fiorentina, non sarà in panchina contro il Cosenza il alla Domus il giorno di Santo Stefano.

Chi ci sarà? Sorpresa, ma non troppo. Almeno così sembra. In pole c’è Claudio Ranieri, il nome capace di mettere tutti d’accordo, con cui il club di via Mameli sarebbe in contatto da un po’ di tempo. Sullo sfondo tutti gli altri allenatori ancora liberi: da Iachini a Ballardini, fino a D’Aversa e Lopez.

Ma è Ranieri l’ipotesi più suggestiva: il ritorno dell’allenatore che, tra la fine degli Anni Ottanta e l’inizio degli Anni Novanta riportò il Cagliari dalla Serie C alla Serie A, sarebbe una scelta romantica, che l’allenatore trasteverino si era ripromesso già nel 1991, quando lasciò l’Isola per andare ad allenare il Napoli.

A Liverani non è stata fatale solo la sconfitta di Palermo, sia chiaro: nel club erano già rumorosi i campanelli d’allarme, nonostante la strenua difesa dell’allenatore e del suo operato, fin dalle sconfitte interne con Bari e Venezia, che – di fatto – hanno indirizzato negativamente il cammino dei rossoblù. I rovesci con l’Ascoli e – soprattutto – con la Ternana, hanno spinto il board a una riflessione profonda anche sull’effettiva forza di una squadra, data per favorita alla vigilia e, invece, scivolata fino alle soglie della zona playout.

In attesa di comunicazioni ufficiali, non resta che attendere. Anche le indicazioni che il nuovo allenatore darà al diesse Nereo Bonato sulla campagna acquisti per rinforzare una squadra perennemente nel limbo.

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